PALERMO – Nella provincia di Palermo e Agrigento, quest’anno sono stati registrati due casi di leishmaniosi viscerale e diversi casi di leishmaniosi cutanea. Sono alcuni dei dati emersi durante l’evento formativo “The Leishmaniasis basin: new Insights into the Epidemiology of a Neglected Disease” che si è concluso oggi all’Istituto Zooprofilattico della Sicilia.
La leishmaniosi è una malattia complessa, trasmissibile all’uomo dalla puntura di insetti infetti che crescono in luoghi umidi e ombrosi, occupati da detriti organici (fogliame del sottobosco, tane di piccoli mammiferi, letame, cumuli di pietre e fessure di murature a secco); agiscono più spesso al crepuscolo, pungendo le zone lisce della pelle, e si nutrono del sangue che esce dalla ferita. La maggior parte delle infezioni sono inapparenti e spesso si risolvono spontaneamente. Solo una minima parte dei casi evolve verso la forma conclamata.
La leishmaniosi arriva in Sicilia dai paesi più caldi, in particolare dalla Tunisia. Nello Stato nordafricano è molto diffusa la leishmania mayor che produce forme lebbrose. Essendo la Sicilia regione transfrontaliera, emerge la preoccupazione che la mayor possa entrare nel territorio siciliano. Negli ultimi anni, la leishmaniosi si è diffusa nell’intero territorio nazionale e anche nelle zone dove prima era inesistente, adesso si registrano diversi casi della malattia. Al momento, però, in Sicilia, non si è registrato alcun caso della forma più grave.