TRAPANI – Agenti di polizia giudiziaria, coordinati dalla Procura di Trapani, hanno eseguito nei giorni scorsi perquisizioni nell’abitazione dell’ex senatore del Pd Nino Papania, oltre che nel suo studio e nelle abitazioni di suoi familiari. Al momento non si conosce a quale indagine sia da correlare la perquisizione.
Papania è sotto processo per voto di scambio, insieme con altre sei persone. Tutti, secondo l’accusa, sarebbero stati la “regia” dell'”operazione elettorale” che nel 2012 consentì l’elezione dell’attuale sindaco Sebastiano Bonventre e l’elezione di alcuni consiglieri. Il giudice, accogliendo le opposizioni delle difese, ha rigettato la richiesta del pm di introdurre atti dell’indagine coordinata dalla Procura di Palermo (e arrivata adesso per il giudizio al Tribunale di Marsala) e riguardante presunti rapporti illeciti tra i vertici dell’Ato 1 di Trapani e l’azienda Aimeri. Rigettata anche la richiesta del pm Penna di depositare due verbali di sommarie informazioni, presentati come “documenti di un nuovo procedimento penale”, ancora sempre relativo a presunte assunzioni pilotate dalla politica presso la società Aimeri.
La perquisizione subita dall’ex parlamentare del Pd potrebbe ricondursi a questa indagine. Intanto, si avvicina il momento per il senatore Papania di uscire fuori dal troncone di indagine palermitano: l’aula del Senato il prossimo 28 maggio dovrebbe votare sull’autorizzazione all’utilizzo di intercettazioni telefoniche.