Petrolio, frode milionaria: il sistema Leonardi, 11 indagati - Live Sicilia

Petrolio, frode milionaria: il sistema Leonardi, 11 indagati

La procura parallelamente agli arresti ha notificato l'avviso di conclusione indagini. NOMI

CATANIA – Sergio Leonardi avrebbe cercato nel corso degli ultimi anni di trovare teste di legno a cui intestare società allo scopo di evitare altri provvedimenti giudiziari. Ma non vi sarebbe riuscito. La Guardia di Finanza, con il coordinamento del pm Fabio Regolo, è riuscita a scoperchiare il meccanismo criminale che avrebbe portato a eludere il versamento di diversi milioni di euro al fisco. Nei giorni scorsi si sono svolti gli interrogatori di garanzia nei confronti dei 9 indagati al centro dell’inchiesta scattata la settimana scorsa.

Tutti, tranne Salvino Frazzetto, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Ora i difensori valuteranno se impugnare l’ordinanza davanti al Tribunale del Riesame. Un’inchiesta che ha ricostruito una serie di frodi fiscali che riguardavano le imprese catanesi Union srl, Hard Fuel per, Petrolsel srl, D.I. Falsaperla Gioacchino, di Palermo Calor Service srl, di Trapani Siciloil srl, e di Siracusa Lbs Trading. Tutti sono operanti nel settore petrolifero. In concomitanza alle misure cautelari del gip sono stati anche notificati 11 avvisi di conclusione indagini firmati dal pm Fabio Regolo a Sergio Leonardi (già detenuto ad Agrigento), Carmelo Musumeci, Salvino Frazzetto, Giuseppe Adornetto, Salvatore Salamone, Gioacchino Falsaperla (già detenuto a Catania), Maurizio Vassallo, Damiano Sciuto, Gabriele Luca, Sebastiano Foti, Sebastiana Tiziana Fazio.

In carcere sono finiti Leonardi, Musumeci, Falsaperla e Adorneto, arresti domiciliari per Frazzetto e Sciuto, obbligo di presentazione alla Pg per Foti, Luca e Fazio. Ma andiamo alle contestazioni: gli indagati sono accusati a vario titolo di sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa su prodotti energetici, frode fiscale, indebita compensazione d’imposta con crediti inesistenti, emissione di fatture per operazioni inesistenti, omesso versamento iva, falso in atto pubblico, intestazione fittizia di beni e sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte, con un danno all’Erario stimato in oltre 28 milioni di euro.

Carmelo Musumeci, cugino della moglie di Leonardi, socio amministratore unico della Hard Fuel srl (di cui Leonardi per gli inquirenti era socio occulto) avrebbe compilato con l’indagato chiave “modelli F24 nei quali indicavano di procedere a compensazioni tra i debiti relativi alle accise e inesistenti crediti di imposta” per complessivi 21 milioni di euro. E inoltre avrebbero omesso di versare milioni di Iva del prodotto stoccato nel deposito palermitano della Calor Servizi. Evasioni anche di Ires.

Frazzetto invece è il socio e amministratore della Union, società intermediaria nella commercializzazione di prodotto petroliferi, che emetteva fatture per operazioni inesistenti: acquistavano tra novembre 2018 e febbraio 2019 in regime di esenzione Iva ingenti quantitativi di prodotti petroliferi dalla Italpetroli srl che poi vendevano alla Petrol Sel e Siciloil, società del centro di interessi Leonardi -Adornetto. Le operazioni della Union sono anche nel mirino della magistratura di Catanzaro anche per le ombre mafiose legate ai clan Pillera e Mazzei.
Sebastiana Fazio è coinvolta, infine, nell’intestazione ad una società che controlla l’attività di un bar. Lo scopo illecito sarebbe sempre quello di evitare i colpi della magistratura nei confronti del ‘re del petrolio’ nostrano.


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