CATANIA – Due fronti di crisi sul versante lavoro ai piedi dell’Etna: Stm Microelectronics e Pfizer. “La segreteria dell’Ugl di Catania – afferma Giovanni Musumeci, segretario territoriale del sindacato – esprime piena solidarietà ai lavoratori duramente colpiti da una crisi che rischia di compromettere non solo centinaia di posti di lavoro, ma anche il tessuto economico e produttivo della zona industriale dell’Etna Valley”.
“La nostra segreteria territoriale, riunitasi oggi con convocazione straordinaria e urgente – continua Musumeci – ha analizzato con attenzione la situazione, rilevando una grave emergenza occupazionale che impone risposte concrete e immediate da parte delle istituzioni. La crisi che sta investendo due delle più grandi aziende del territorio non è un caso isolato, ma il segnale di un problema strutturale che riguarda l’intero comparto industriale catanese”.
“Per questo – aggiunge – chiediamo un intervento urgente al Sindaco di Catania e al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, affinché si attivino tutte le misure necessarie a salvaguardare i posti di lavoro e a garantire un futuro produttivo al nostro territorio. È indispensabile aprire un tavolo di crisi, coinvolgendo sindacati, aziende e istituzioni, per trovare soluzioni concrete che impediscano il depauperamento industriale di un’area strategica per l’economia siciliana”.
“In questo contesto esprimiamo il nostro pieno sostegno alla manifestazione organizzata dalla UGL Metalmeccanici e dalle altre organizzazioni sindacali prevista per martedì 18 marzo 2025 a Palermo, presso il Palazzo della Presidenza della Regione Siciliana, per chiedere un intervento concreto del governo regionale a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori della ST Microelectronics di Catania”.
“Durante la riunione della segreteria territoriale dell’Ugl Catania – aggiunge Musumeci – è stato affrontato anche il caso Pfizer, dove cresce ogni giorno di più la preoccupazione tra i lavoratori, che rischiano di essere esclusi dal network produttivo della multinazionale farmaceutica. Nel recente incontro in Prefettura abbiamo chiesto al Prefetto di convocare l’azienda per avviare un confronto costruttivo, finalizzato alla salvaguardia dei livelli occupazionali”.
“Siamo ben consapevoli della crisi che sta investendo Pfizer – conclude Musumeci – e riteniamo che i 34 milioni di euro stanziati nel triennio 2022-2024 per lo stabilimento di Catania non saranno sufficienti nemmeno per la manutenzione ordinaria degli impianti. Come organizzazione sindacale, vigileremo affinché nessun lavoratore venga lasciato indietro”.
La nota della Fiom
“Non possiamo restare fermi mentre si decide il destino di centinaia di famiglie e di un intero settore strategico per il Paese”, dice Rosy Scollo, segretaria della Fiom-Catania. “Abbiamo creduto nelle promesse di sviluppo, nei grandi investimenti annunciati, e – aggiunge – oggi ci troviamo a dover lottare per avere certezze occupazionali. Martedì saremo a Palermo con una richiesta chiara: Schifani ci ascolti. Il futuro non si taglia. La mobilitazione, che arriva dopo una tre giorni di intense assemblee nello stabilimento etneo, è sostenuta unitariamente da tutte le sigle sindacali dello stabilimento e sta già raccogliendo una partecipazione straordinaria”.