PALERMO – “Ci sembra quantomeno “paradossale” che a tre giorni dall’elezione del nuovo Sindaco, che sarà anche a capo dell’Area metropolitana, dopo avere abbandonato una zona di importanza strategica per il turismo invernale ed estivo e sopratutto dopo avere esautorato il concessionario che era in grado di far fronte a tutti i servizi richiesti, si parli ancora di rilancio di Piano Battaglia”.
Ad affermarlo è il presidente di Ance Palermo Massimiliano Miconi a seguito della convenzione siglata oggi all’ex Provincia per superare, una volta per tutte, le criticità legate alla gestione di Piano Battaglia.
“È necessario ricordare – continua Miconi – che su Piano Battaglia sono stati istituiti tavoli tecnici e cabine di regia, ma con risultati sempre peggiori ormai da decenni. Quello del turismo dell’unica stazione sciistica della Sicilia Occidentale, è un altro dei numerosissimi settori messi in ginocchio da una regia amministrativa incapace, incompetente e inefficiente, di cui non si può più sopportare il peso.
Sette alberghi chiusi, nessuna attività economica ad eccezione di un rifugio ed un ristoro ed altre che versano, chiuse, in stato di totale abbandono, avvicendamenti nelle gestioni di ristorazione, ricettività. Dispiego di risorse ed energie spropositate e senza coordinamento. È l’ultima fotografia di un disastro. La formula – conclude il presidente di Ance Palermo – deve essere anche in questo caso quella della virtuosa partecipazione dei privati. Nella vicenda di Piano Battaglia rimane, peraltro, ancora da accertare se sia stato inadempiente l’Imprenditore Privato o l’Ente Appaltante. Anticipare la pronuncia dei Tribunali è un’altra delle abitudini scorrette che auspichiamo le nuove Istituzioni abbandonino presto”.