PALERMO – La Regione amplia agli over 35 i corsi di formazione rivolti ai soli giovani. Per 6mila allievi adulti sarà possibile accedere alla formazione riservata inizialmente ai giovani sotto i 35 anni all’interno del “Piano straordinario per il lavoro in Sicilia ‘Opportunità Giovani’”. Così, i 31mila posti previsti per la “Formazione giovani” (questo il nome della priorità 3 all’interno del piano, ndr.) saranno occupati anche dai meno giovani. Non saranno, però, aperti nuovi corsi di formazione e chi vorrà partecipare lo farà aderendo all’avviso 2.
La decisione del governo regionale arriva alla luce di una nuova analisi del mercato del lavoro. Leggendo i dati sull’occupazione del marzo 2018 si evince che negli ultimi anni sono cambiati profondamente i tassi di disoccupazione delle varie fasce d’età nell’Isola con un innalzamento della disoccupazione fra i lavoratori più avanti negli anni.
Ma se la Regione ha aperto agli over 35 il “Piano giovani”, c’è anche una ragione amministrativa. Infatti, i corsi tradizionali, aperti a tutti, tra ricorsi e contenziosi, sono rimasti bloccati per anni. Nel frattempo la Giunta ha deciso di non fare attendere ulteriormente il bisogni di chi ha superato i 35 anni. Per 6mila lavoratori, così, ripartirà la formazione per consentire il mantenimento o il reinserimento nel mondo del lavoro.
L’ampliamento della platea di possibili alunni, inoltre, si rivolge a quelle fasce sociali per cui è più elevato il rischio di povertà. D’altronde, il piano rielaborato evidenzia l’importanza della continuità fra le politiche del lavoro e le politiche sociali. I corsi saranno perciò rivolti specialmente a coloro che appartengono a “fasce deboli, caratterizzate da condizioni di disoccupazione di lunga durata, bassa scolarità e marginalità sociale”. L’obiettivo è quello di puntare a rendere gli alunni dei corsi capaci di capire di quali competenze hanno bisogno e di che lavoro possono offrire.
Dal 2012, anno a cui si riferiva la programmazione dell’offerta formativa, la disoccupazione è aumentata in tutte le fasce d’età fra i 25 e i 64 anni. I dati usati nel report sono quelli dello scorso marzo. In esso emerge che nella fascia 25-34, il tasso di disoccupazione si assesta al 31,4% ed è aumentato del 4,7%. Nella fascia d’età 35-44 anni l’aumento è pari al 4,9% e così, stando all’ultimo dato, gli inoccupati sono pari al 19,4% dei lavoratori di quella fascia. L’aumento percentuale di disoccupazione nella fascia 46-54 anni è pari al 5% ed equivale a 14,8%. Infine, nella fascia 55-64 anni i non occupati sono pari al 9,7% e l’incremento è pari all’1,4%. Ma se rispetto al 2016 la disoccupazione giovanile migliora e diminuisce di un punto percentuale nelle fasce over 35 c’è un incremento di disoccupazione di uno o di due punti.
Così il dipartimento dell’istruzione e della formazione professionale ha proposto di rivedere il piano per il lavoro “Opportunità giovani”, elaborato nel 2012. Lo scopo è infatti quello di combattere non solo la disoccupazione giovanile ma anche quella, crescente, degli adulti. Il piano per il lavoro “Opportunità giovani” è composto da tre linee di priorità. La priorità 2 chiamata “Giovani in impresa” che finanzierà i tirocini. La priorità 3 per la formazione di giovani ed adulti e la priorità 8, con risorse destinate all’amministrazione regionale per il rafforzamento del piano. La priorità 3 vale 329 milioni di euro pari al 97,8% del piano. Adesso, 204 milioni di euro saranno rivolti alla formazione dei giovani e 125 milioni alla formazione degli over 35.
dovrebbe essere chiaro a tutti i detrattori della formazione professionale che l’attuale sistema di finanziamento delle attività non può assicurare una formazione degna di questo nome agli allievi ne tanto meno può garantire agli operatori la continuità lavorativa e retributiva
Ma come il super esperto Bocchieri e l’ex Magnifico Rettore Lagalla dicevano che L’Avviso 2 copiava il modello Lombardia, e che la Formazione con questo avviso sarebbe stata una Formazione di Qualità, e adesso non pagano i Lavoratori.
Gli enti dovrebbero pure dire che i lavoratori secondo la nuova formazione professionale targata Lagalla e C. vengono pagati,gs. accordi, quando l’Ente riceverà i soldi dalla Regione. Cioè possono morire di fame. VERGOGNA perchè non ci va a lavorare Lagalla e soci nella formazione così potremo vedere la sua famiglia come vive.
L’un Ivo problema della cosiddetta formazione sono gli stipendi degli operatori e dei dirigenti dei corsi, solida cliente la che non ha mai fatto un concorso. Non sono detrattore dalla formazione professionale siciliana, dico solo che si deve chiudere perché non serve a niente! Vi do una semplice idea: se entro sei mesi dalla fine del corso non è stato assunto, con la qualifica conseguita, il 50/100 dei corsisti, si cancelli il centro dall’elenco di quelli che possono ottenere finanziamenti regionali! Nessuno lo farà, come si toglie la mucca da mungere?
Un fallimento dopo l’altro.
l’assessore lagalla ha dimostrato di essere inetto come il suo predecessore….sono tutti bravi sotto campagna elettorale….ma la realtà adesso è chiara!!!! al peggio non c’è mai fine
Fate come è stato sempre fatto negli ultimi anni sia dagli enti che dai dipendenti della Formazione, fate pignorare dai vostri avvocati l’Assessorato Istruzione e Formazione della Regione Siciliana che sarà poi costretto a pagare dalle sentenze dei giudici. E se non dovessero bastare i soldi dei conti correnti regionali all’Assessorato pignorategli pure i tavoli e le sedie degli uffici.
Andate a vedere cosa stanno spendendo per (tre giorni)la fiera del cavallo mediterraneo (voluta da lombardo) organizzata da musumeci. Tre milioni di euro buttati nel nulla. Provate ad arrivarci, strade impercorribili piene di immondizia e “signorine” di colore.
La gente, i giovani, cercano e vogliono lavoro….non corsi formazione che non servono a nulla.
L’unica cosa sensata sarebbe quella di chiudere definitivamente il capitolo formazione professionale e destinare i fondi allo sviluppo della Sicilia. Si tratta di somme enormi che potrebbero essere impiegate molto meglio: dai trasporti ai rifiuti ecc..
Le elezioni sono vicine e i soldi arriveranno.
Concordo:la ‘formazione professionale’ non ha mai migliorato le opportunità lavorative di chi ne ha sostenuto i percorsi; ad oggi è un bacino di voti con enormi costi per la collettività.
Capirai che formazione, i veri corsi sono tutti a pagamento. ci sarà un motivo?
@ Grillo qualora non sia di tua conoscenza i soldi della formazione non sono soldi siciliani o italiani ma europei. Se non spesi , tornano all’Europa e quindi, il tuo omonimo e Di Maio, lungimirante ministro dell’economia , si possono attaccare al tram perchè non ti possono permettere di spenderli per trasporti,rifiuti,pop corn e altro.