Piano organizzativo del lavoro agile: i dubbi della Uilpa - Live Sicilia

Piano organizzativo del lavoro agile: i dubbi della Uilpa

Parla il coordinatore Raffaele Del Giudice.

La Uilpa Entrate Sicilia contro il POLA (Piano Organizzativo del Lavoro Agile). Per il coordinatore Raffaele Del Giudice, il nuovo Piano rischia di danneggiare il rapporto di collaborazione, che invece dovrebbe essere incentivato, tra il cittadino e la pubblica amministrazione.  

Inoltre, non favorirebbe la socializzazione tra colleghi che potrebbe avvenire sempre nel rispetto delle norme anti-contagio, contribuendo anche all’instaurazione di un clima di lavoro sereno ed efficiente.
Il POLA è stato introdotto nel mondo del lavoro attraverso la Legge n. 77 del 17 luglio 2020 che ha come oggetto «Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19».

L’obiettivo è «individuare le modalità attuative del lavoro agile – si legge sul sito del Ministero per la Pubblica Amministrazione – prevedendo, per le attività che possono essere svolte da remoto, che almeno il 60% dei dipendenti possa avvalersene, garantendo che gli stessi non subiscano penalizzazioni ai fini del riconoscimento di professionalità e della progressione di carriera».

L’agenzia delle entrate

A Palermo, dove si contano complessivamente 418 dipendenti dell’Agenzia delle Entrate, gli uffici territoriali saranno accorpati, presso la struttura di via Wilhelm Konrad Roentgen, quindi in una delle zone periferiche della città. Nella struttura, i dipendenti lavoreranno operando alternandosi tra smart working e lavoro in presenza.
Tutto ciò comporterebbe chiaramente un abbattimento delle spese, poiché si risparmierebbe sia sui costi di gestione che sugli affitti, ma, molto probabilmente, creerebbe anche malcontento tra gli utenti.
Ad essere abbastanza critico nei confronti del POLA è anche il segretario generale della Uil Pubblica Amministrazione Sicilia Alfonso Farruggia che, a tal proposito, proprio qualche giorno fa ha scritto una lettera al direttore regionale dell’Agenzia delle Entrate Pasquale Stellacci.

«Tutto ciò – ha spiegato, tra le altre cose nel corso, della missiva il segretario – genererebbe effetti nefasti e disagi presso il personale e l’utenza: la riduzione degli uffici aperti concentrerebbe i cittadini in un’unica struttura favorendo così pericolosi assembramenti che potrebbero contribuire significativamente all’eventuale diffusione del contagio tra i lavoratori e il pubblico».

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