CATANIA – La richiesta di un esame urgente, i tempi già scaduti, il Piano regolatore portuale che deve ancora essere esaminato dal Consiglio comunale: sono gli ingredienti dello scambio avvenuto tra uffici di Palazzo degli elefanti sul tema del Prp in fase di valutazione al Ministero dell’ambiente.
I documenti del Piano sono stati trasmessi alle Commissioni consiliari e alla presidenza dalla direzione Urbanistica, che ha chiesto una trattazione d’urgenza. Cosa che però toglierebbe il tempo per un esame approfondito da parte del consiglio comunale. All’Urbanistica ha quindi risposto la Direzione Presidenza: nell’invio degli atti ci sarebbero diverse difformità rispetto alla legge, sarà necessario ritardare l’esame in consiglio.
La nota della direzione Urbanistica
La vicenda emerge dalle note che si sono scambiati i diversi uffici comunali coinvolti nell’esame del nuovo Piano regolatore portuale di Catania, redatto dall’Autorità di sistema portuale del mare della Sicilia orientale.
La proposta di delibera sul nuovo Prp è stata inviata dalla direzione Urbanistica del comune con una mail, il 28 gennaio scorso. In cui la direzione specifica che la presentazione del piano è avvenuta il 9 gennaio e la sua presa in carico il 15 dello stesso mese. Il consiglio, ricorda la stessa direzione, da quel momento ha 45 giorni di tempo per discutere il piano e votarlo.
Nella stessa mail inviata alle commissioni consiliari e alla presidenza del consiglio la direzione Urbanistica specifica che “la trasmissione del documento avviene dopo un’attenta e scrupolosa istruttoria su elaborati di notevole complessità”, e questo per “sottoporre alla valutazione del Consiglio comunale un atto deliberativo complesso ma verificato in ogni sua parte”.
La risposta della direzione Presidenza
Alla direzione Urbanistica risponde la direzione Presidenza del consiglio, con una lettera in cui specifica che l’iter seguito nella trasmissione dei documenti non è regolare e dunque che l’esame da parte del consiglio non può partire.
In particolare, sostiene la direzione Presidenza, i documenti devono essere inviati in forma cartacea e questo è avvenuto il 4 di marzo, quando già i termini per l’esame sarebbero scaduti.
La proposta di delibera, poi, è stata inviata al presidente del consiglio e alle commissioni permanenti ma non alla direzione Presidenza del consiglio, che è, scrive la stessa direzione, “deputata ad espletare l’iter procedurale per l’acquisizione dei dovuti pareri”.
Questo, scrive ancora la direzione Presidenza, “potrebbe comportare un aggravamento dell’iter amministrativo, nonché un danno erariale per l’Ente, considerato che i lavori delle commissioni consiliari devono essere finalizzati all’approfondimento delle tematiche di competenza”.
La firma e i termini scaduti
In più la proposta di delibera della direzione Urbanistica non è stata firmata dall’assessore all’Urbanistica Paolo La Greca e non rispetta una direttiva del Segretario generale sull’iter per proposte di delibere del consiglio comunale. Di conseguenza, scrive la direzione Presidenza, “non può essere avviato l’iter procedimentale” per l’esame da parte del consiglio del nuovo Prp di Catania.
I termini per un parere da parte del consiglio poi sono “ampiamente scaduti”, e dunque la direzione Presidenza chiede di informare l’Autorità portuale della situazione di stallo, “causata dalla non conformità dell’iter procedimentale”.
Anastasi: “Il consiglio deve dibattere”
Il presidente del consiglio comunale Sebastiano Anastasi, raggiunto da Livesicilia, è molto tranquillo ma fermo nel chiedere il rispetto delle procedure e del ruolo del consiglio comunale: “La delibera va discussa in consiglio non per il voto in sé, ma perché deve esserci un dibattito”.
“Credo – continua Anastasi – che proprio su questo tema così importante debbano esserci due sedute, una per discutere e l’altra per votare. Ma questo lo deciderà la capigruppo. Quello che chiedo è il rispetto non solo istituzionale per il consiglio, ma anche per le leggi che gli assegnano certi poteri di verifica e di controllo”.
“Se noi comprimiamo i tempi – dice ancora Anastasi – non mettiamo il consiglio comunale nelle condizioni di adempiere alle proprie funzioni di legge. È già la seconda volta che succede che il consiglio non abbia il tempo di prendere in esame un tema importante: capisco che ci si aspetta velocità dai consiglieri comunali e io stesso sono molto esigente, ma abbiamo bisogno dei tempi adatti a esaminare proposte così complesse”.
L’orientamento comunque è quello di esaminare come si deve la proposta di delibera: “Aspettiamo che arrivi la delibera completa e secondo l’iter, e posso ribadire che si deve avvisare l’Autorità portuale che c’è bisogno di tempo. Che non saranno i 5 giorni dell’urgenza: non è possibile, è un’infrastruttura troppo importante”.
Il Piano regolatore del porto di Catania prevede investimenti per quasi un miliardo di euro.