CATANIA – I termini per l’approvazione del Piano urbanistico generale (Pug) della città di Catania sono partiti ufficialmente. L’ingegnere Biagio Bisignani, che guida la Direzione Urbanistica del Comune, ha infatti protocollato l’avvio del procedimento per l’elaborazione dello strumento che sostituirà il Piano regolatore generale.
Il confronto con la cittadinanza
La fase avviata dal Comune riguarda nello specifico il confronto con la cittadinanza “per avanzare proposte e formulare suggerimenti” che saranno poi valutati nell’ ambito della redazione del Documento preliminare del Pug. Un confronto che a partire dalla data del 17 aprile 2025 durerà trenta giorni. In quest’arco sarà possibile presentare anche “studi scientifici”.
Nell’avviso si legge anche che è stato “programmato un calendario strutturato di incontri partecipativi in cui è prevista anche la possibile presenza del sindaco e degli assessori”.
Incontri programmati – si legge ancora – “con l’obiettivo di coinvolgere l’intera collettività nel processo decisionale relativo allo sviluppo urbanistico del territorio” e di rispondere “realmente alle esigenze della comunità”.
Si punta dunque a una partecipazione democratica che sia la più ampia possibile. Intanto, senza che l’iter lo prevedesse ufficialmente, il Consiglio comunale di Catania ha già dibattuto sull’atto d’indirizzo, che ha come titolo Catania 2030, pubblicato lo scorso autunno.
Le questioni aperte
Alcune pagine hanno sollevato però delle perplessità. Come quelle che accennavano alla possibilità di rivedere l’attuale riconfigurazione degli Archi della Marina. Perplessità hanno riguardato anche il futuro del quartiere che circonda lo scalo “Vincenzo Bellini”, che dovrebbe lasciare spazio a una city integrata all’infrastruttura aeroportuale.
Anche il percorso della Festa di Sant’Agata è stato oggetto di studio.
Il confronto aperto sul Pug arriva a stretto giro dal voto in consiglio comunale in merito al Piano regolatore del Porto e al quasi strappo nella maggioranza che sostiene Enrico Trantino, con il Movimento per l’autonomia che ha disertato la seduta.
Si tratta di uno strumento, quest’ultimo, che non riguarda nello specifico le competenze del Comune comunale, ma che impatta comunque sulla dimensione urbana della Città. E le associazioni civiche, a partire da Volere la Luna e Lipu, hanno sollevato rumorose criticità. Manco a dirlo, resta ancora aperta la vicenda di corso dei Martiri.