CATANIA -Bocche cucite a Palazzo, dopo la tragedia che è costata la vita a Patrizia Scalora, la donna di 49 anni morta schiacciata da una palma in piazza Cutelli. Si trincerano dietro i comunicati stampa, i rappresentanti dell’amministrazione comunale, e non rispondono alle domande dei giornalisti – e dei cittadini. Che vogliono sapere come sia stato possibile che una persona sia stata uccisa da una pianta. Che vogliono capire perché sia avvenuta una tragedia di queste proporzioni. Che pretendono di conoscere se, in città, siano anche altri i siti a rischio e se il Comune avesse predisposto un monitoraggio delle palme presenti in città prima di quanto accaduto ieri. Insomma, che vogliono risposte alle tante domande che il dramma di piazza Cutelli ha suscitato.
E invece, l’unica risposta che ci ha dato l’assessore all’Ambiente, Rosario D’Agata, contattato proprio perché fornisse chiarimenti ai dubbi dei catanesi – e dei giornalisti – è stata quella di leggere il comunicato stampa. Dal quale, però, non si evince – perché non c’è proprio scritto – quali interventi siano stati effettuati prima della tragedia. Come si stata tutelata l’incolumità generale.
Come sarà tutelata da ora in avanti è invece scritto: non nel primo, ma in un secondo comunicato in cui l’amministrazione afferma di aver abbattuto tutte le palme della piazza Cutelli. “L’assessore al Verde Rosario D’Agata, per ragioni di pubblica incolumità, ha disposto l’abbattimento di tutte le palme della piazza Cutelli – si legge. Nei mesi scorsi casi simili si erano verificati ad Acicastello e a Napoli”. Non proprio nei mesi scorsi, ma nell’estate 2013, una palma affetta dal punteruolo rosso, aveva ucciso una persona in un locale sul Lungomare di Acicastello.
La domanda se, in seguito a quella tragedia l’amministrazione comunale avesse pensato di verificare la sicurezza degli alberi presenti a Catania, però, non ha ricevuto alcuna risposta. “Assessore, cosa è stato fatto in relazione alle palme e al loro stato di salute, da quando si è insediato?” “Non le rispondo”. “Avete predisposto controlli per il punteruolo rosso?”. “Questo è un problema gestionale dei dirigenti che immagino lo abbiano fatto”.
Probabilmente la prudenza nelle dichiarazioni è legata all’inchiesta della Magistratura che ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo. Ma trincerarsi dietro un no comment o ancora peggio dietro i comunicati confezionati a Palazzo, non rassicura la cittadinanza. Che chiede risposte e pretende di ottenerle. Almeno di fronte alla perdita di una vita.