“Il messaggio che mi e’ rimasto di Paolo Borsellino e che spesso diffondo tra i giovani e’ di andare avanti nonostante tutto, nonostante il destino che ti attende. Proprio pochi giorni prima di morire, Paolo Borsellino diceva: ‘Ci sono amici che mi dicono di abbandonare tutto e andarmene ma come potrei farlo, disattendendo le aspettative di tanti cittadini onesti?’. Questa e’ l’ultima frase che ho sentito di lui, e’ un messaggio che guida la mia vita: andare avanti, cercare la verita’ sempre e dovunque”. Lo ha detto a Palermo il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, a margine della cerimonia alla caserma “Lungaro”, in ricordo della strage di via d’Amelio e del sacrificio degli agenti della scorta. Grasso ha poi commentato le recenti dichiarazioni rilasciate dal procuratore Sergio Lari secondo il quale, all’interno dell’agenda rossa di Paolo Borsellino, scomparsa subito dopo l’esplosione in via d’Amelio, ci sarebbero state delle tracce del presunto ‘papello’ tra Stato e mafia. “Queste sono ipotesi – continua – io ho parlato di verita’, la verita’ naturalmente si raggiunge percorrendo filoni investigativi che pero’ devono passare da ipotesi a elementi di prova e riscontro”. E sulle dichiarazioni di Antonio Ingroia, magistrato della Procura di Palermo, secondo cui esisterebbero ancora delle zone d’ombra riguardo la strage di Via d’Amelio, il procuratore ha aggiunto: “i passi che si fanno sono lenti, gia’ il fatto di aver messo in discussione cose che apparivano completamente definite mi pare sia qualcosa di positivo. Si cerca di chiarire i punti d’ombra. L’importante e’ avere la coscienza di fare in fondo tutto quello che e’ possibile, per i miracoli ancora ci dobbiamo attrezzare”.
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