Purtroppo il commissario straordinario per i lavori decennali sulla A19 è il presidente della regione che è palermitano e non percorre la tratta della A29 che porta da Caltanissetta a Catania e nemmeno la Catania Messina. Entrambe le strade sono altamente pericolose e le osservazioni - lamentele del comico palermitano non saranno le ultime, la politica aspetta che ci scappi il morto: io che percorro la Caltanissetta - Catania speriamo che me la cavo


Per MESI ho scritto che, dati della protezione civile e del SIAS alla mano, la crisi idrica che attanaglia varie zone della Sicilia NON dipendeva dalla mancanza di piogge, che dal Maggio 2024 in poi in Sicilia non sono affatto mancate, ma dalla inadeguatezza delle infrastrutture idriche sicule.
Allo stesso modo, oggi sottolineo che questi disagi NON DIPENDONO dall’entità delle piogge cadute a Palermo ed hinterland, ma dalla inadeguatezza delle infrastrutture locali (strade, vie fognarie). E’ vero, infatti, che in certe aree del palermitano piove in maniera quasi ininterrotta da oltre 48 ore: ma le piogge, dati alla mano, non sono state torrenziali, violente, tali da provocare alluvioni: nelle ultime 48 h le stazioni del SIAS hanno rilevato 35,,8 mm di accumuli a Palermo-città, 40 mm a Misilmeri, 65,6 mm a Monreale Vigna Api, 37,2 a Monreale Bifarera, 30 a Partinico, 52,8 a Termini (tanto per menzionare Palermo e le sue aree più prossime). Dati simili sono stati rilevati dalla rete della Protezione Civile. Questi dati ci raccontano di una pioggia ideale per il benessere dei suoli: quasi costante ma di intesità moderata (anche se non proprio ad “assuppa viddanu”).
Ne sono risultati accumuli importanti, soprattutto nel monrealese (che del resto è storicamente la zona più piovosa del palermitano), ma di certo non tali da provocare i disagi di cui riferisce le articolo. Quindi, per dirla in modo un poco rozza.. se le suddette infrastrutture non fossero in condizioni terzomondiste simili disagi non si sarebbero verificati. E se storicamente le amministrazioni locali non avessero avuto una efficienza terzomondista, le infrastrutture non sarebbero nelle dette condizioni.
Mutatis mutandis, è lo stesso discorso che vale per la crisi idrica.
Carissimi Roberto Lagalla, Aristide Tamajo e Giuseppe Di Vincenti mentre stamattina ci arrovellavamo, insieme a tanti altri, in cerca di una soluzione per riuscire a portare sani e salvi i nostri figli a scuola evitando che venissero trascinati dall’oramai famosissimo torrente che attraversa le vie D. Russo, Terranova e Calatafimi durante le giornate di pioggia mi chiedevo: ma voi avete mai provato a portare i vostri figli/nipoti a scuola, magari facendoli guadare le strade trasformate in fiumi, tra pozzanghere infinite e marciapiedi dissestati grazie all’ignavia di chi dovrebbe garantire strade degne di questo nome? Il degrado è riservato solamente ai nostri? Oppure avete un metodo di cui non volete metterci al corrente? I nostri, che segreti non ne hanno, a scuola arrivano fradici, con scarpe inzuppate, vestiti bagnati ed umiliati a causa della vergognosa manutenzione di strade e infrastrutture. Grazie e complimenti per l’attenzione al territorio, mi auguro che come me tanti altri se ne ricordino in futuro.
VERGOGNA!
p.s. per favore, non venite a raccontarci che si tratta di eventi straordinari.