Piove, Palermo annega. Fine del dispaccio. Però, qualche domanda dobbiamo intercettarla. Perché Palermo continua ad annegare sotto la pioggia? Perché si ripetono scene identiche: le macchine sommerse, i passanti che guadano un mare lercio? Sì, perché?
Questi interrogativi rappresentano l’unico antidoto possibile al fatalismo. ‘Piove, Palermo annega’, oggi, è la fotocopia dei ‘Piove, Palermo annega’ di ieri. Tutti messi in fila. Non possiamo rassegnarci. Né accettare che la nostra città replichi all’infinito il paradigma dell’invivibilità.
Abbiamo raccontato l’ennesima disfunzione provocata dalla pioggia dei giorni scorsi, a Palermo. Abbiamo annotato denunce e arrabbiature. L’Amap ha fatto il punto ‘tecnico’ dello stato dell’arte, concentrandosi sulle infrastrutture e chiamando in causa la ‘pioggia torrenziale’.
Piove, Palermo annega… e sembra di capire che dovremo abituarci alla reiterazione dei disagi in caso di precipitazioni: autunno e inverno hanno questa brutta abitudine. Allora, purtroppo, non resta che una domanda un po’ sconfortante: quanto è lontana la normalità? E parliamo di Palermo nel suo insieme, non soltanto nelle giornate di pioggia.
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