Nella notte tra il 2 e il 3 novembre 1991 un carica di tritolo distrusse la villa di Pippo Baudo a Santa Tecla, località costiera di Acireale. L’attentato ridusse l’abitazione a un cumulo di macerie.
Restarono solo brandelli di muro e un tetto inclinato, mentre fiamme e detriti disegnarono una scena apocalittica. Sul posto, vigili del fuoco e forze dell’ordine ipotizzarono un’azione ben orchestrata.
Pippo Baudo aveva lasciato la villa poche ore prima
Il popolare conduttore televisivo si salvò per puro caso: aveva lasciato la residenza poche ore prima per recarsi a Roma, dove lo attendeva la diretta di “Domenica In”.
A collegare l’episodio alle tensioni dei mesi precedenti fu lo stesso presentatore, che ricordò furti sospetti, ordigni rudimentali e persino pressioni per convincerlo a cedere la proprietà. Quando tornò davanti ai resti della villa, non nascose la sua amarezza: “E’ una completa desolazione ed è ancora peggio di quanto pensassi”.
La rivendicazione della Falange Armata
Poche ore dopo l’esplosione, la Falange Armata contattò l’Ansa di Palermo per una rivendicazione macabra: “Il presentatore… può considerarsi un uomo fortunato… Gli consigliamo di non distrarsi”.
La deflagrazione avvenne dopo che, in occasione di una staffetta antimafia organizzata da “Samarcanda” di Michele Santoro e dal “Maurizio Costanzo Show” in memoria dell’imprenditore antiracket Libero Grassi, Pippo Baudo aveva pronunciato parole dure contro la mafia invocando leggi speciali.
Le indagini e la strategia di Cosa nostra
Le indagini ricostruirono il contesto. A ordinare l’attentato fu un esponente del clan Santapaola, nel quadro della strategia di Cosa nostra di colpire figure pubbliche e voci mediatiche che si esponevano apertamente contro la criminalità organizzata.
La villa di Santa Tecla era la residenza che Pippo Baudo condivideva negli anni Ottanta con Katia Ricciarelli, sua moglie dal 1986 al 2004. La soprano ha raccontato più volte di aver trascorso lì lunghi periodi insieme al conduttore, soprattutto nei mesi estivi, quando la dimora era un luogo di relax ma anche di incontri con amici e colleghi del mondo dello spettacolo.

