PALERMO – “La rivoluzione digitale ha cambiato tutto e nulla sarà come prima. Dall’editoria alle banche, passando per la formazione. Il nostro compito è e sarà sempre di più quello di regolare i conflitti e favorire l’innovazione”. Così ha risposto Giovanni Pitruzzella, presidente dell’Antitrust, a una domanda del direttore di Panorama Giorgio Mulè in un’intervista pubblica per “Panorama d’Italia”. “Per regolare i problemi portati dall’innovazione senza reprimerla – ha spiegato Pitruzzella – ci vorrebbe una politica più attenta. Pensate anche ai conflitti che nascono tra tutti quelli che operano in settori tradizionali compressi dalle nuove tecnologie. Conflitti che in qualche caso creano nuovi esuberi. Bisogna ragionare sull’atteggiamento da assumere, senza cedere alla spinta neo-luddista in atto, che sarebbe una battaglia perduta, piuttosto – ha aggiunto Pitruzzella – bisognerà capire come creare nuovi posti lavoro in altri settori. Se restassimo fermi ai vecchi cliché saremmo destinati a scomparire”.
Non manca uno sguardo alle nuove infrastrutture: “Il nostro Paese – ha detto Pitruzzella – ha ancora un sistema di telecomunicazioni con connettività inadeguata. Anche per questo è oggi molto interessante la sfida dell’Enel sulla banda ultralarga. Tutti gli studi dimostrano – ha proseguito il presidente dell’Antitrust – che ovunque ci sia stata una forte penetrazione digitale grazie alla banda larga, l’economia è cresciuta. Pensiamo a un’impresa di confetture in Sicilia che può estendere i confini del mercato grazie all’e-commerce, pensiamo alle opportunità del cloud…”.
Ma al centro del dibattito, ovviamente, il ruolo dell’Autorità Antitrust: “Adeguare i nostri strumenti ai tempi che cambiano – ha detto Pitruzzella – è la sfida più interessante che abbiamo di fronte. Oggi però molti problemi che dovrebbero essere risolti dalla politica, vengono scaricati sull’Antirust”. Sul tema delle liberalizzazioni, invece, Pitruzzella ha assicurato: “L’Italia è a buon punto. Restano solo alcuni gruppi che resistono. Non basta però liberalizzare, serve anche che l’amministrazione sia efficiente e in grado di mantenere l’ordine. Il quadro in cui si muove l’economia deve essere chiaro”. Infine, un bilancio dopo quattro anni di guida dell’Autorità: “Abbiamo fatto tanto – ha raccontato Pitruzzella – avviando una lotta alle rendite frutto di monopoli e oligopoli. La creazione di una rendita è legata alla sottrazione di risorse a tanti, per indirizzarle a un gruppo ristretto. Si tratta quindi di una forma di disuguaglianza. La battaglia contro questo sistema, che l’Antitrust porta avanti – ha concluso – è anche un mezzo per contribuire alla costruzione di una società che valorizzi davvero il merito”.