Sicilia, ddl Ars: più tempo per spendere le mance della Finanziaria

“Più tempo per spendere i contributi della Finanziaria”, l’Ars ci prova

La proposta sulle 'mance' giace in commissione Bilancio
IL PARLAMENTO REGIONALE
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PALERMO – Sei mesi di tempo in più per spendere i contributi ottenuti dalla Regione attraverso la Finanziaria 2024 e la manovrina di metà anno. Comuni, associazioni ed enti che erano finiti al centro delle polemiche per le cosiddette ‘mance’ ottenute dall’Ars in sessione di bilancio, ora guardano al Parlamento regionale con lo stesso interesse di quei giorni.

Il ddl sulle ‘mance’ della Finanziaria

Gli occhi sono puntati su uno dei ddl che viaggiano nella pancia di Palazzo dei Normanni, il ‘738 Stralcio’, figlio di una pioggia di emendamenti al ddl 738 ‘madre’ che ha generato diverse proposte di legge autonome. La proposta viaggia in commissione Bilancio e contiene cinque articoli. Un ddl di iniziativa parlamentare che però al momento è fermo. Il governo vuole vederci chiaro, così l’assessore all’Economia, Alessandro Dagnino, ha chiesto tempo per esaminare il testo.

All’interno del disegno di legge, come annuncia il titolo stesso della proposta di legge, si trovano “norme in materia di utilizzo di contributi regionali”. Tra i cinque articoli anche alcuni che riguardano i consorzi fidi e la liquidazione amministrativa dei consorzi Asi.

Ipotesi proroga per la spesa dei fondi

Il prolungamento dei tempi per la spesa dei soldi della Finanziaria spunta all’articolo 1. Prevista espressamente una “proroga dei termini di ammissibilità della spesa” per gli interventi finanziati con la Finanziaria approvata a gennaio 2024 e con la manovra che vide la luce in estate. All’interno delle due leggi di spesa un lungo elenco di micro-finanziamenti che fecero gridare allo scandalo e alle ‘mance’ perché ottenuti da Comuni, associazioni ed enti religiosi grazie ai rapporti di amicizia con i vari deputati.

Il caso Auteri

Apice di quelle polemiche fu la vicenda del deputato Carlo Auteri, nato dalle rivelazioni del collega parlamentare Ismaele La Vardera. I fondi raccolti da una serie di associazioni culturali intestate a familiari e persone vicine ad Auteri diedero vita ad un caso che portò il deputato a lasciare FdI.

Cosa prevede il ddl ‘738 Stralcio’

Il Parlamento, adesso, torna ad occuparsi di loro e prova a concedere altri sei mesi di tempo, fino al 30 giugno 2025, per spendere quelle somme e dare corpo a progetti che in molti casi, evidentemente, sono ancora fermi al palo. Soldi che, se non saranno utilizzati entro i termini previsti, torneranno nelle casse della Regione andando ad ingrossare le cifre del prossimo avanzo di amministrazione.

La ex tabella H

Proroga di sei mesi anche per le iniziative finanziate con fondi della ex tabella H. Si tratta di somme erogate ogni anno a enti, fondazioni e associazioni sulla base ad un avviso pubblico. Il ddl propone di dare tempo per la realizzazione di queste iniziative fino al 30 giugno 2025, con possibilità di rendicontare il tutto entro il 30 agosto.

Ars, Palazzo dei Normanni
L’Assemblea regionale siciliana

Le altre modifiche

Le ‘soprese’ del 738 Stralcio proseguono poi con l’articolo 2, che invece modifica la Finanziaria 2025. L’intervento riguarda però soltanto l’articolo 12 che distribuisce 6,1 milioni di euro per “investimenti in infrastrutture sportive e teatri”.

La legge prevede che queste risorse vengano “attribuite ai beneficiari”: soprattutto Comuni, ma anche parrocchie e fondazioni. Con le modifiche proposte, le risorse saranno invece “trasferite alle corrispondenti autonomie locali – si legge – o attribuite ai relativi beneficiari”.

L’analisi semantica non è semplice. Secondo alcune fonti parlamentari, la proposta potrebbe puntare a velocizzare l’iter di assegnazione dei fondi che, nel caso di enti pubblici, verrebbero appunto “trasferiti” direttamente senza necessità di attendere un lungo iter fatto di circolari, decreti di assegnazione e necessità di mettere in piedi i progetti da parte degli enti locali. Con questa soluzione i Comuni sarebbero agevolati nella spesa dei fondi. Il punto interrogativo sugli effetti della modifica, e sulle intenzioni del governo, sarà sciolto da Dagnino nella prossima seduta della commissione.


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