PALERMO – Il figlio del boss ergastolano si sarebbe presentato nel negozio di un extracomunitario. Angelo Galatolo, 28 anni, in compagnia di Giuseppe Barone, che di anni ne ha 30, pretendeva i soldi del pizzo da un piccolo commerciante del rione Arenella.
Solo l’intervento dei poliziotti della Squadra mobile e del commissariato Libertà hanno evitato che il denaro venisse pagato. Entrambi sono finiti in manette. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari Filippo Serio su richiesta del procuratore aggiunto Vittorio Teresi e del sostituto Claudio Camilleri.
Il reato contestato è estorsione aggravata dal fatto di avere agito per favorire Cosa nostra. Quando si sono presentati dall’immigrato i due arrestati si sono accreditati come esponenti del clan mafioso, in grado di stoppare la scia di danneggiamenti e furti che il commerciante subiva. Angelo Galatolo, incensurato, è figlio di Raffaele e nipote di Vincenzo, anziani boss dell’Acquasanta condannati all’ergastolo.