Plastica raccolta alle Egadi |trasformata in opera d'arte - Live Sicilia

Plastica raccolta alle Egadi |trasformata in opera d’arte

Il 15 luglio inaugurazione a Favignana.

Arte e ambiente
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PALERMO – Insieme a un centinaio di bimbi ha raccolto chili di plastica sulle spiagge delle Egadi per accendere i riflettori sulle tematiche ambientali legate al mare e all’inquinamento. E ha deciso di creare un’installazione, che il 15 luglio sarà inaugurata a Favignana, dando vita a un’opera d’arte con sette gabbie metalliche che compongono la parola PLASTIC. Lui è Dario La Rosa, giornalista siciliano, in arte Pablo Dilet, che ha iniziato il suo progetto diversi mesi fa, coinvolgendo oltre un centinaio di bambini che hanno contribuito a raccogliere bottiglie, bicchieri e materiali plastici che danneggiano l’ambiente e l’ecosistema non solo marino. Dell’opera fa parte anche una tartaruga, Cassiopea, diventata il simbolo vivente dell’installazione stessa, perché è stata salvata proprio nei giorni in cui i piccoli ripulivano spiagge e litorali. L’esemplare non riusciva a nuotare a causa di un tappo di plastica che aveva ingerito. Quel tappo, adesso, è stato inserito all’interno della lettera “S” della parola Plastic. Cassiopea, invece, è tornata in libertà. Dopo Favignana, l’installazione sarà trasferita a Marettimo (13 agosto) e a Levanzo (20 agosto) per completare il suo tour “eco-sostenibile” fra le isole che compongono l’arcipelago delle Egadi. “La plastica è colorata e attraente – dice La Rosa – nasconde grazie alla sua composizione attraente il reale danno che produce. Volevo quindi metterla davanti agli occhi della gente perché è dalle nostre azioni quotidiane che il trend può cambiare”. “La plastica sta diventando l’elemento più presente negli oceani – -aggiunge il direttore dell’AMP, Stefano Donati -: forma isole galleggianti, ricopre spiagge, si deposita sui fondali, entra nella catena alimentare e ingabbia e uccide migliaia di organismi. Solo una corretta gestione dei rifiuti a terra, la riduzione degli imballaggi e del ricorso ai materiali plastici, a livello mondiale, ci consentirà di fermare questa metamorfosi, letale, dei nostri mari. Le tecnologie per risolvere questo problema già esistono”. (ANSA).


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