A volte ferisce più la penna della spada, verrebbe da dire. E a volte si finisce anche in tribunale, tra un cinguettio e l’altro. E’ scontro tra Marco Travaglio e il palermitano Gianni Riotta, entrambi giornalisti di fama che hanno polemizzato duramente tramite le pagine di siti e quotidiani fino a minacciare reciproche querele.
Tutto nasce dallo scambio di battute, su Twitter, tra Riotta e altri giornalisti (definiti da Travaglio “desertificatori di giornali e di ascolti”) sull’ultima puntata di Servizio Pubblico. E in particolare su una battuta di Travaglio che ha accusato Riotta, all’epoca della sua direzione del Tg1, di aver quasi ignorato il V-day di Beppe Grillo, dedicandogli pochissimo spazio nell’edizione serale del telegiornale della tv di Stato.
Un’accusa che Riotta ha contestato, minacciando di portare tutto in tribunale. Intenzione manifestata anche da Travaglio che stamane, dalle pagine de Il Fatto quotidiano, rigetta l’accusa di conflitto di interessi e soprattutto il riferimento alle sue vacanze in Sicilia col maresciallo Ciuro, oltre ad aver pubblicato sul sito de Il Fatto il video di quel tg. Una rovente polemica, insomma, sulla quale interverrà il giudice.