Polemiche sulla "fuga" del leone: l'ombra del boicottaggio

Polemiche sulla “fuga” del leone: l’ombra del boicottaggio

"Il lucchetto della gabbia era aperto", racconta il domatore
LE INDAGINI
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La fuga di Kimba è finita, le polemiche iniziano. E sulla vicenda che ha scosso il piccolo centro litoraneo di Ladispoli, vicino a Roma, per un pomeriggio diventato un pezzo di ipotetica savana, aleggia l’ombra del boicottaggio: “Il lucchetto della gabbia era aperto, i leoni non sanno aprirlo”, dice il domatore Rony Vassallo. Aggiungendo che il felino si era allontanato di poco “poi un cavallo lo ha spaventato e si è rifugiato nel canale”. Da lì l’avventura per il leone, il panico per Ladispoli. Kimba, scappato dal circo Rony Roller, è tornato nella sua gabbia.

La sua fuga è terminata nella tarda serata dopo che le forze dell’ordine e personale dell’Asl sono riusciti a sedarlo e bloccare il suo girovagare tra le strade della città ripreso in molti video diventati in poche ore virali sui social. L’animale sta bene, nessuno si è fatto male ma la vicenda non si concluderà qui e con ogni probabilità spetterà ad una indagine della Procura di Civitavecchia accertare cosa sia avvenuto.

Gli inquirenti attendono le informative anche dei carabinieri intervenuti sabato dopo l’sos lanciato dal sindaco che ha invitato la popolazione a non uscire di casa. Solo quando le carte saranno trasmesse in Procura, i pm valuteranno con quale profilo penale proseguire le indagini. Primo passo degli investigatori è capire come sia stato possibile che l’animale abbia lasciato la sua gabbia. Sul punto non si esclude il dolo o l’iniziativa di estranei che potrebbero avere aperto il lucchetto con cui la gabbia era chiusa dando, di fatto, via libera alla fuga del felino. Una tesi sostenuta dai gestori del circo,


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