CATANIA – Politici di spessore, ben tre ex rettori, professori universitari di primo piano e un lunghissimo elenco di presunti favoriti, da un sistema di concorsi “truccati”. La Procura di Catania ha chiuso la maxi inchiesta sulla gestione dell’università etnea, inviando 54 avvisi.
L’inchiesta
Un’indagine poderosa, nata dalle intercettazioni della Digos e condotta, sotto il coordinamento del magistrato Agata Santonocito, dai pubblici ministeri Marco Bisogni, Raffaella Agata Vinciguerra e Santo Distefano. Le verifiche hanno riguardato le procedure di selezione dei vincitori di numerosi concorsi universitari, che sarebbero state prestabiliti da una ristretta cerchia di potenti.
Le intercettazioni
Una gestione “familistica” rivendicata anche dagli indagati durante le intercettazioni, con rapporti di altissimo profilo istituzionale, che vedono, al momento, indagato, anche l’ex procuratore Vincenzo D’Agata, insieme alla figlia. Ma anche l’ex sindaco Enzo Bianco e l’ex deputato del Pci Orazio Licandro. Bisogna precisare, però, che non è stato ancora chiesto il rinvio a giudizio e la chiusura delle indagini rappresenta un momento importante, soprattutto a tutela degli indagati
I nomi
A vario titolo, sono indagati: Salvatore Cesare Amato; Piero Baglioni; Laura Ballerini; Antonio Barone; Giovanni Barreca; Alberto Bianchi; Enzo Bianco; Antonio Giuseppe Biondi; Paolo Cavallari; Giovanna Cigliano; Umberto Cillo; Agostino Cortesi; Verba Maria Lucia D’Agata; Vincenzo D’Agata; Stefano De Franciscis; Francesco Saverio De Ponte; Francesco Di Raimondo; Marcello Angelo Alfredo Donati; Santo Di Nuovo; Alessia Facineroso; Santi Fedele; Enrico Foti; Anna Garozzo; Eugenio Gaudio; Maria Giordano; Sebastiano Angelo Granata; Calogero Salvatore Guccio; Alfredo Guglielmi; Giampiero Leanza; Massimo Libra; Orazio Antonio Licandro; Luigi Vincenzo Mancini; Claudio Marchetti; Massimo Mattei; Paolo Mazzoleni; Maura Monduzzi; Marco Montorsi; Matteo Giovanni Negro; Ferdinando Nicoletti Karl Jurgen Oldhafer; Maria Caterina Paino; Giuseppe Maria Pappalardo; Pietro Pavone; Vincenzo Perciavalle; Giovanni Puglisi; Stefano Giovanni Puleo; Maria Alessandra Ragusa; Antonino Recca; Romilda Rizzo; Salvatore Saccone; Giovanna Schillaci; Luca Vanella; Giuseppe Vecchio; Giuseppina Lavecchia.
Se le accuse fossero confermare emerge la mala-Italia delle tresche, degli intrallazzi, delle raccomandazioni alla faccia della Costituzione.