CATANIA – “Mi assumo ogni responsabilità per quanto accaduto. L’esito della gara è stato annullato e coglieremo questa occasione per un momento di seria riflessione per rivedere i nostri processi interni”. Francesco Di Sarcina, presidente dell’Autorità portuale di sistema del Mare di Sicilia orientale, commenta così la notizia, diffusa in anteprima da LiveSicilia, della sentenza con la quale il Tar di Catania ha definito “illegittima” l’aggiudicazione di un piccolo appalto. Una gara con una base d’asta di 96mila euro, che le società La Portuale II e Patania srl si sono appaltate con il 41 per cento di ribasso, in una procedura viziata da illegittimità che i giudici amministrativi di Catania hanno definito “macroscopiche“.
Mini-gara e maxi-project
In teoria, tutto sarebbe da rifare. In pratica, a meno di clamorosi colpi di scena, la gara non si rifarà. Perché, nel frattempo, potrebbe essere aggiudicato il project financing da 176 milioni di euro. Il maxi-appalto per la gestione 25ennale di tutti i servizi dei porti di Catania e Augusta, tra i quali anche la pulizia e il disinquinamento degli specchi acquei. Che era lo stesso per il quale si era fatta la mini-gara da 96mila euro, pensata come un appalto ponte: per garantire lo svolgimento del servizio nell’attesa che il progetto di finanza seguisse la sua strada. Ora che il Tribunale amministrativo regionale ha rimesso tutto nelle mani dell’Autorità portuale, la stazione appaltante potrebbe decidere di attendere direttamente l’aggiudicazione della gara da 176 milioni e spicci.
Del resto, la fine di quella si vede ormai all’orizzonte. Come raccontato da LiveSicilia, l’Autorità portuale aveva in mente una super-commissione di esperti chiamati a valutare il progetto di finanza proposto dal raggruppamento d’imprese che, per unico, ha partecipato all’appalto. Che è anche lo stesso che ha elaborato il progetto e lo ha presentato all’Autorità portuale. Si tratta dell’rti che ha per capofila la Osp di Palermo, in collaborazione con le augustane EcolSicilia e Patania srl, e le cooperative catanesi Green service e La portuale II. Tutte imprese, tranne quella palermitana, che già svolgono servizi all’interno delle infrastrutture portuali del capoluogo etneo e della cittadina megarese.
La super-commissione
Il 26 gennaio 2024, la commissione giudicatrice, composta da “professionalità specifiche e di alto profilo” è stata nominata. A comporla sono Fabio Maletti, presidente, segretario generale dell’Autorità di Sistema portuale del mare Adriatico centro-settentrionale (quella di Ravenna), istituzione della quale è stato direttore tecnico per 25 anni; Anna Lazzaro, docente di Diritto amministrativo al dipartimento di Giurisprudenza dell’università degli studi di Messina ; e Lorenzo De Conca, dirigente dell’Autorità di sistema portuale del mar Ligure orientale (cioè: La Spezia).
Maletti, Lazzaro e De Conca dovranno effettuare una verifica di congruità dell’offerta: capire, cioè, se è migliorativa rispetto alla proposta di finanza di progetto a base della gara d’appalto e se è coerente con le previsioni del bando. Ai tre tecnici sono stati dati venti giorni di tempo per realizzare una “relazione sintetica” che racconti se il project di Osp, EcolSicilia, Patania, Green service e La portuale II vale effettivamente la pena di portarlo avanti oppure no.
A questi termini vanno aggiunti sette giorni per la eventuale “verifica di anomalia” dell’offerta, dopo la ricezione delle giustificazioni – qualora fossero state richieste – da parte degli operatori economici. Per farla breve, insomma, i tempi sono quasi trascorsi: nei prossimi giorni il terzetto di commissari dovrà dare il suo parere. E poi si potrà procedere, oppure no, con l’aggiudicazione della gara monstre.