Porto Empedocle, Iacono (Pd): "Stop alle concessioni per il rigassificatore" - Live Sicilia

Porto Empedocle, Iacono (Pd): “Stop alle concessioni per il rigassificatore”

Parla la deputata del Pd alla Camera
AGRIGENTO
di
2 min di lettura

ROMA – “Stop ad ogni nuova concessione o proroga che consenta la realizzazione del rigassificatore di Porto Empedocle”, in provincia di Agrigento. A chiederlo nuovamente, in un ordine del giorno discusso alla Camera, che ha ricevuto il parere contrario del governo Meloni, è stata la deputata agrigentina del Partito democratico Giovanna Iacono.

La mossa contro il rigassificatore

Il provvedimento a sua firma prende atto dell’inserimento nel Decreto energia e territori da parte governo, della dichiarazione di “opere strategiche” dei progetti per la realizzazione di rigassificatori e dal fatto che il governo regionale, lo scorso 18 settembre, ha emanato il decreto di proroga della scadenza di fine lavori per il progetto di rigassificatore di Porto Empedocle, inizialmente prevista per il 2020. “Serve – dice Iacono – uno stop immediato a ogni concreta ipotesi di realizzazione dell’impianto (che comunque non vedrebbe la luce prima di sette anni, in contraddizione con il percorso di uscita dalle fonti fossili intrapreso a livello mondiale e incoerente con le conclusioni raggiunte dalla Cop28) con lo scopo primario di tutelare l’ambiente e la pubblica sicurezza e salvaguardare l’unicità e le eccellenze del patrimonio culturale, paesaggistico e naturale che rappresenta la costa agrigentina, a pochi chilometri, tra l’altro, da un sito che è patrimonio mondiale Unesco come la Valle dei Templi”.

“Il governo ascolti i cittadini”

“Il governo, che ha calpestato ogni forma di dibattito in fase di approvazione del Decreto energia e territori – conclude Iacono – , ascolti la voce di cittadine e cittadini, delle associazioni, dei comitati e delle istituzioni che da anni si oppongono all’ipotesi di realizzazione di un rigassificatore a Porto Empedocle, un’opera che non è mai partita anche perché il cantiere è stato a lungo sequestrato dalla Direzione investigativa antimafia e che oggi non avrebbe nemmeno un gasdotto di allaccio alla rete nazionale di supporto, dato che la richiesta di autorizzazioni è scaduta. Inutile dire che il governo Meloni ha respinto la mia e le altre iniziative delle opposizioni su questo tema, restio come è ad ogni forma di confronto democratico”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI