Porto, il bilancio di Aiello: |"Molte le resistenze interne" - Live Sicilia

Porto, il bilancio di Aiello: |”Molte le resistenze interne”

Lascia soddisfatto e sereno, Cosimo Aiello, da lunedì ex commissario dell'Autorità portuale di Catania. "Ho trovato un consuntivo negativo - dice - e lascio il bilancio in attivo". Il commento del Comitato Porto del sole.

CATANIA – Lascia sereno e soddisfatto del lavoro effettuato in questi 19 mesi. Cosimo Aiello, da lunedì scorso non più commissario straordinario dell’Autorità portuale di Catania, traccia un consuntivo di quanto realizzato, o almeno avviato, al porto etneo, in questo anno e mezzo di attività. “Lascio dopo 19 mesi con un giudizio estremamente positivo di quanto fatto – afferma Aiello. Credo di aver avuto, innanzitutto, la possibilità di fare una grande esperienza, estremamente formativa per me e spero di avere lasciato qualcosa di buono”. Aiello non nasconde la situazione che ha trovato al momento del suo insediamento, e la mole di lavoro che lui stesso, insieme ai dipendenti dell’Autorità portuale, hanno dovuto affrontare. “Spero di aver lasciato un porto un po’ migliore rispetto a quello che ho trovato – sottolinea – ma, soprattutto, spero che rimanga il metodo della conduzione: secondo procedure di evidenza pubblica e di trasparenza. Se abbiamo commesso degli errori, questi sono stati commessi solo per la fretta”.

Dati alla mano, Aiello elenca i numeri di quanto realizzato: “Il porto è cresciuto del 20,32%- spiega – e, tra le altre cose abbiamo avuto approvata la possibilità da parte del ministero per indire concorsi per strutturare l’ente. Restano però dei rammarici – aggiunge – di aver dovuto interrompere le collaborazioni con alcune cooperative sociali. Ma mi resta la soddisfazione di avere ottenuto in soli sei mesi il finanziamento per fare la rete idrica, fognaria e antincendio al porto, interrompendo così un assurdo accordo che aveva fatto la’Autorità portuale precedente la mia gestione, con la società che gestisce il servizio dell’acqua a Catania. Non tutto è perfetto, ma abbiamo posto in essere alcuni correttivi per l’accoglienza dei crocieristi, per la quale scontiamo scelte gestionali del passato che non mi hanno mai convinto e che ho sempre ritenuto sbagliate. Abbiamo posto le basi per rivedere le quote fisse per il prezzo del conferimento rifiuti, stiamo facendo il percorso pedonale, realizzato con fondi dell’autorità portuale”.

Mesi in cui, dietro la recinzione del porto, dunque, si è lavorato. Anche a quella famosa apertura alla città, richiesta a gran voce da decenni dai cittadini e dalle associazioni, e che Aiello aveva sposato a tal punto da avanzare una richiesta all’amministrazione, ovvero quella di creare un percorso pedonale dal passiatore lungo tutto il  molo di levante. “Devo dire che il rammarico nel lasciare adesso – evidenzia – è proprio quello che non ho avuto tempo sufficiente, forse anche per responsabilità di altri soggetti, dato che non poteva decidere tutto l’Autorità portuale, per aprire parte del porto alla città. Avevo desiderio di fare un concorso internazionale di architettura, per realizzare con altri soggetti istituzionali una passeggiata a partire dal Passiatore, che sarebbe stata bellissima. Purtoppo ho sbattuto contro alcune resistenze interne, in ambito portuale – c’è ancora chi ritiene che la struttura debba essere chiusa – ma spero che chi verrà dopo di noi riprenda il progetto in cantiere”.

Una visione che sembrerebbe contrastare, e non poco, contro il sistema di varchi realizzati agli ingressi del porto, molto criticati dalla cittadinanza proprio perché ulteriore barriera tra mare e città, ma che Aiello rivendica come una scelta strategica importantissima. “Il traffico crocieristico è cresciuto del 20 per cento – spiega Aiello – , e questo è dovuto esclusivamente agli accordi commerciali e alla politica imprenditoriale che abbiamo avuto relativamente alla sicurezza. Quando sono arrivato non funzionavano le telecamere di sorveglianza, il porto era al buio e noi abbiamo dovuto illuminarlo e metterlo in sicurezza. Sono diminuiti i furti e non è un caso che uno dei più grandi operatori commerciali (il riferimento è alla compagnia Grimaldi n.d.r.), abbia creato nuove rotte da e per Catania, con una nave in più. Qualcosa vorrà dire”. Anche a livello finanziario, il porto avrebbe beneficiato della “cura Aiello”: “Lascio l’ultimo bilancio approvato. Il consuntivo di chi mi ha preceduto perdeva circa 460 mila euro l’anno, io lascio un utile di circa 700 mila euro”.

E, infine, l’ex commissario vuole dire la sua anche in relazione al Piano regolatore portuale, rispondendo alle accuse di chi parlava di volontà di cementificare il porto. “Come si può facilmente verificare, io ho ereditato un Prp predisposto da Cosimo Indaco, che lo aveva fatto per la precedente amministrazione Bianco. Qui, era addirittura prevista la realizzazione di un edificio sulla diga foranea. Io ho dimezzato gli indici di cubatura e ho eliminato l’ipotesi di porticcioli turistici. Non solo. Io ho affermato in più occasione che, non solo non si è cementificato un solo metro cubo, ma la mia proposta era quella di levare i capannoni fatiscenti e non a norma, e di sostituirli senza aumenti di volumetrie, con strutture più leggere, trasparenti, realizzati in vetro e acciaio. Progetti che la città, in tutte le sue espressioni, avrebbe potuto valutare e approvare. Mi sarebbe piaciuto lasciare questo ma non ci sono riuscito”.

 

 


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