Porto, la proposta a Lupi: |"La gestione torni ai comuni" - Live Sicilia

Porto, la proposta a Lupi: |”La gestione torni ai comuni”

Pubblichiamo la lettera aperta che il Comitato Porto del Sole ha inviato al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti e al sindaco di Catania.

Lettera in redazione
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Riconosciamo il merito della S.V. Ministro Lupi, di avere vietato la assegnazione di pubbliche funzioni a soggetti in quiescenza , per come pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.190 del 18 agosto 2014.

Al porto di Catania già definito in Commissione Parlamentare “porto delle nebbie”, la odierna norma impedisce avvedutamente una ulteriore presidenza della locale Autorità Portuale a persona postosi in quiescenza dopo avere delegato i propri figli a rappresentare i propri interessi commerciali, gli stessi già risultati conflittuali con tale pubblica carica in seno al procedimento 3340/ 99 N.R. per altra causa della Procura della Repubblica di Catania.

Finalmente una parte del pesante sperpero di pubblico danaro causato da tanti enti occupati da apparati politici finora ingiustamente privilegiati, viene rimosso prima che accada il peggio per i troppi cittadini oggi alla fame .

Abbiamo apprezzato inoltre signor Ministro, la volontà politica di dimezzare gli eccessivi 24 enti autonomi di gestione portuale, istituiti negli anni ’90 come se la nostra Nazione avesse la stessa lunghezza di coste degli Stati Uniti.

Ci permettiamo tuttavia suggerire alla S.V. che il previsto accorpamento di tali enti risulta più dannoso che utile se eseguito fra porti che non abbiano analoga strutturazione ed una specifica predisposizione per lo sviluppo mercantile, sotto pena di gravare lo Stato con pesanti costi di ristrutturazioni per nuove inefficienze di servizio.

Lo dimostra il caso Catania ed i rilevamenti di controllo di codesto Ministero che relegano le attività mercantili del porto di Catania all’ultimo posto dei suddetti 24 porti nazionali gestiti da Autorità Portuali.

Rilevamenti che dimostrano inoltre la necessità di sopprimere tale ente e di non accorparlo ad altri porti efficienti, alla vicina Augusta come nel caso, mantenendone di fatto inutilmente i costi di entrambi gli enti.

Lo conferma il porto di Catania attaccato ai monumenti del centro storico che ha subìto due gestioni succedutesi incapaci, non solo di attrarre , ma perfino di mantenere al centro del Mediterraneo croceristi e diportisti venuti da tutto il mondo con la loro valuta estera oggi preziosa più che mai non solo per Catania ma per tutta la fascia orientale della nostra Sicilia.

Non risolve nulla anzi è dannoso, il DDL 370 proposto dal Senato che pretende rimuovere la prescritta competenza specifica mercantile occorrente per gestire un porto e consentirne così la gestione in mani esperte di politica ma non di buona amministrazione della cosa pubblica.

E’ estremamente dannosa inoltre la “tecnica” del silenzio-assenso prevista in tale DDL e già sperimentata tristemente a Catania per avere legittimato orrende devastazioni speculative come quella già realizzata dalla “Acqua Marcia”. Una medioevale “tecnica” strumentale che oggi si appresta a venire estesa in tutta Italia per tramutarne i porti in città autonome e concorrenti alle città di appartenenza, raddoppiandone così i rispettivi apparati improduttivi.

Completi l’opera già intrapresa signor Ministro, imponga ai Sindaci delle città che ospitano enti portuali inefficienti per le merci, per come finora ha sofferto Catania, di riprendersi la gestione dei propri porti ed incamerare così nelle casse comunali, grazie ad attività sostenibili quali crocieristiche,diportistiche e turistiche, le rilevanti somme di valuta estera che facciano piangere meno i tartassati cittadini Italiani.

Con fiducia, porgiamo distinti saluti


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