CATANIA – Passata l’emergenza, occorre ragionare sulla riqualificazione degli edifici, siano pubblici o privati. Il consigliere comunale di Catania e componente della Commissione urbanistica e politiche abitative dell’ANCI, Alessandro Porto interviene dopo il sisma che ha colpito Ischia, sgretolandone le abitazioni, pur non essendo particolarmente intenso come magnitudo. Il terremoto di Ischia dei giorni scorsi riapre il dibattito sulla prevenzione antisismica e su gli abusi edilizi compiuti negli anni sul nostro territorio, a cui si affianca talvolta la scarsa qualità delle costruzioni.
Secondo il consigliere Porto, stavolta, passata l’emergenza, occorre non abbassare la guardia, anzi. “Bisogna avviare immediatamente una ricognizione delle risorse e passare subito all’azione – afferma il consigliere. È arrivato il tempo di intervenire seriamente sfruttando subito le somme stanziate per la messa in sicurezza delle scuole e degli edifici pubblici ed intervenendo concretamente sul settore privato rendendo obbligatorio il libretto del fabbricato che costituirà titolo di agibilità sismica e aggiornamento catastale. In particolare – sottolinea Porto- in qualità di componente della Commissione urbanistica e politiche abitative dell’ANCI, mi farò subito promotore di un incontro con tutte le Associazioni di categoria, Ance e Ordini professionali a livello nazionale, per studiare la possibilità di istituire delle tariffe calmierate o convenzioni per la predisposizione del libretto del fabbricato che asseveri la conformità e la sicurezza dell’immobile o che evidenzi rilievi critici senza che questo rappresenti un balzello troppo oneroso.
Elaborato in tempi brevi questo dettagliato quadro strutturale degli immobili, bisognerà chiedere al Governo di stabilire dei procedimenti di risanamento e sanatoria, distinguendo le abitazioni che si possono ristrutturare e rendere antisismiche dalle altre situazioni impossibili da sanare perché fatiscenti o localizzate in siti ad elevati rischi geologici –ambientali o vincolate.
Le strade da percorre per un ampio programma antisismico sono tante, una priorità la rivestono i centri storici, ma alcol tempo vedere se una parte di immobili abusivi in aree a vincolo relativo (non assoluto) possano essere recuperati attraverso piani di recupero antisimici moderni. In questo senso – conclude – torno a invitare il Consiglio comunale di Catania ad approvare le categorie edilizie, in aula da tempo, e dare il via alla variante del centro storico che permetterà il recupero e la messa in sicurezza di buona parte del centro della città. Un’occasione da non perdere, alla luce di quello che è successo ad Ischia”.