I possibili successori di Papa Francesco alla guida della Chiesa

I possibili successori di Papa Francesco alla guida della Chiesa

Diversi "papabili". Ci sono anche tre italiani
LA MORTE DEL PONTEFICE
di
3 min di lettura

ROMA – Dopo la morte di Papa Francesco, avvenuta nella giornata di ieri, lunedì 21 aprile, si pensa alla successione alla guida della Chiesa. Non è facile ipotizzare chi possa prendere il posto di Bergoglio. Sarà, ovviamente, il Conclave chiamato a decidere.

Un ruolo delicato. Per il quale, circolano i nomi di alcuni potenziali successori alla figura di Papa Francesco, con il funerale che si celebrerà sabato 26 aprile alle ore 10.

I candidati alla successione

Tra gli italiani c’è il Segretario di Stato, Pietro Parolin, il più alto diplomatico della Santa Sede ordinato vescovo da Benedetto XVI. Numero due di Papa Francesco e per questo considerato un simbolo di continuità al quale il Conclave potrebbe scegliere di affidarsi. Parolin ha una grande esperienza diplomatica ed è noto ai leader di tutto il mondo. Dopo essere stato nominato Segretario di Stato da Francesco nel 2013, l’anno successivo Parolin è entrato a far parte del ristretto “Consiglio di cardinali” che assiste il Pontefice nella riforma della Chiesa.  

Anche Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana viene considerato tra i possibili successori di Papa Francesco. Ha svolto per più di trent’anni il ruolo di diplomatico per il Vaticano, ricoprendo anche il ruolo di inviato speciale di pace di Papa Francesco per l’Ucraina.

Altro nome molto importante è quello del cardinale Pierbattista Pizzaballa. Pizzaballa è patriarca di Gerusalemme dei Latini e principale esponente cattolico in Medio Oriente, con un’arcidiocesi che comprende Israele, i territori palestinesi, la Giordania e Cipro. È stato creato cardinale nel settembre 2023, poco prima dello scoppio della guerra tra Israele e Hamas. Ha lanciato un appello per la pace da entrambe le parti e, a Natale del 2024, ha celebrato la messa sia a Gaza che a Gerusalemme.

Tra i candidati ci sono anche l’arcivescovo di Marsiglia Jean-Marc Aveline, appena eletto presidente dei vescovi francesi; il vescovo di Stoccolma Anders Arborelius, carmelitano di Svezia fermo nella dottrina ma abituato a una società secolarizzata. Ma anche il vescovo emerito di Gozo (Malta) Mario Grech, che ha guidato la macchina del sinodo, e l’arcivescovo metropolita di Esztergom-Budapest Peter Erdo. 

Guardando al continente asiatico, i nomi candidati alla successione sono quelli di Luis Antonio Tagle (Filippine), 67 anni, arcivescovo metropolita emerito di Manila; ritenuto in Asia il favorito a succedere al papato. Considerato un moderato molto carismatico, più volte ha espresso dure critiche nei confronti di alcune mancanze della Chiesa, tra cui lo scandalo degli abusi sessuali. Altro papabile è Charles Maung Bo (Myanmar), 76 anni, Arcivescovo di Yangon. Presidente della Federazione delle Conferenze Episcopali Asiatiche, è stato creato cardinale da Papa Francesco nel 2015, primo e unico cardinale del suo Paese.

C’è poi l’arcivescovo di Kinshasa Fridolin Ambongo Besungu (Repubblica Democratica del Congo),  l’unico cardinale africano nel Consiglio dei Cardinali di Papa Francesco. In qualità di presidente del Simposio delle Conferenze Episcopali di Africa e Madagascar, nel gennaio 2024 ha firmato una lettera in cui esprimeva la sua opposizione alla dichiarazione del Vaticano che autorizzava i sacerdoti a impartire benedizioni non liturgiche alle unioni omosessuali. In un’intervista del 2023, Ambongo ha dichiarato che “l’Africa è il futuro della Chiesa, è ovvio”.

Dalle Americhe sono due i candidati: Robert Francis Prevost, arcivescovo-Vescovo di Chiclayo. Originario di Chicago, è il prefetto del potente Dicastero per i Vescovi, incaricato di consigliare il Papa sulle nomine dei nuovi vescovi. Creato cardinale da Papa Francesco nel 2023, è anche presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina. Infine Timothy Dola, arcivescovo di New York conservatore. Ex arcivescovo di Milwaukee, ha supervisionato le conseguenze di un grave scandalo di abusi sessuali nella diocesi. 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI