PALERMO – Si sono ritrovati in centinaia, di fronte la sede delle Poste di via De Gasperi a Palermo, per protestare contro la riorganizzazione dell’azienda, le difficoltà nel gestire tutti gli uffici con personale part time e la cessione del 35% delle azioni alla Cassa depositi e prestiti. Oggi in città è andata in scena il sit-in unitario dei dipendenti di Poste Italiane. “Siamo pronti ad uno sciopero generale, anche nazionale – dice Maurizio Affatigato, responsabile Cisl Poste Palermo Trapani – Nonostante le evidenti e numerose criticità che la riorganizzazione del recapito sta riscontrando su tutto il territorio nazionale, l’azienda sta procedendo senza tenerne alcun conto, non rispetta gli impegni contenuti negli accordi mentre gli investimenti e gli obbiettivi previsti dal Piano Industriale non sono realizzati. Anche la volontà di potenziare il recapito dei pacchi, uno dei pochi settori di sviluppo, non decolla per i ritardi nel progetto di integrazione logistica – aggiunge – Al contempo le problematiche relative al fabbisogno occupazionale, ed in particolare negli uffici postali, non vengono affrontati né in sede nazionale né in sede regionale, vengono semplicemente rimandati ad una futuribile post riorganizzazione, così come i nuovi servizi digitalizzati”.
“Con un’azienda completamente collocata nel libero mercato, nessuno si pone la domanda su come verranno utilizzati le centinaia di miliardi dei piccoli risparmiatori e pensionati italiani – afferma Affatigato -. Ma ancor di più ci saranno cittadini di serie A e cittadini di serie B, comuni dove resteranno uffici postali aperti e comuni dove saranno chiusi, così come la consegna della corrispondenza infatti nei centri di distribuzione già partiti con la nuova riorganizzazione, la consegna della corrispondenza ritarda di parecchi giorni. Sono tanti i chilogrammi di corrispondenza in giacenza nei centri di distribuzione delle Provincie, togliendo un servizio universale alle zone meno commerciali. Un processo che, inevitabilmente, impatta sul servizio pubblico e sociale svolto dall’Azienda e che con tale principio si deve misurare”.
Il 18 luglio e’ in programma una manifestazione unitaria davanti alle nove Prefetture dell’Isola.