Privatizzazione di Poste, Affatigato (Slp Cisl) incontra Schifani e Tamajo - Live Sicilia

Privatizzazione di Poste, Affatigato (Slp Cisl) incontra Schifani e Tamajo

Il segretario regionale della Cisl Poste ha espresso preoccupazione per il destino dei 329 uffici dell'Isola
REGIONE
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PALERMO – Privatizzazione di Poste Italiane al centro di un incontro ieri pomeriggio tra il segretario regionale del Slp Cisl Maurizio Affatigato, il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e
l’Assessore alle Attività Produttive Edy Tamaio.
Al vertice si è discusso delle possibili ricadute in termini di presidio del territorio e di servizi che l’ipotesi di privatizzazione di Poste Italiane potrebbe generare
in un territorio come la Sicilia. “La Sicilia – dichiara Affatigato -, con le sue aree rurali e i piccoli Comuni, è caratterizzata da una forte presenza di Poste Italiane che rappresenta spesso l’ultimo avamposto per assicurare servizi di pubblica utilità ai cittadini ed alle fasce più deboli della popolazione. La privatizzazione potrebbe mettere a rischio questo presidio territoriale, con gravi conseguenze per la coesione sociale e lo sviluppo locale”.

Il presidente Schifani e l’assessore Tamaio hanno condiviso le preoccupazioni espresse dal
sindacato e si sono dichiarati disponibili a sostenere percorsi di sensibilizzazione per mantenere
l’attuale controllo pubblico di Poste Italiane e con esso il ruolo sociale svolto dall’azienda.
“E’ importante ricordare – dice Affatigato – che, alla presenza delle più alte cariche dello Stato e utilizzando fondi pubblici legati al PNRR, l’Ad di Poste Italiane Matteo Del Fante si è impegnato, attraverso il “progetto Polis”, con oltre 325 sindaci siciliani a tenere aperti gli uffici postali anche nei comuni con meno di 15 mila abitanti. La privatizzazione potrebbe mettere a rischio questi impegni, con gravi conseguenze per la digitalizzazione delle aree rurali e l’erogazione di servizi essenziali. Cosa ne sarebbe di questi impegni in caso di privatizzazione? Quali interessi avrebbero gli investitori privati a garantire il servizio universale e l’apertura dei piccoli Uffici Postali? Appare paradossale che, mentre si combattono lo spopolamento delle aree rurali e la desertificazione del Paese, lo Stato si privi di quote di partecipazione in un’azienda che garantisce quei servizi e si è impegnata ad ampliarli”.

“In Sicilia – rpsegue Affatigato -, già oggi Poste Italiane non riesce ad assicurare il ripristino degli orari di apertura ordinari (pre-Covid) degli Uffici Postali e un servizio efficiente a causa della gravissima carenza di personale, frutto di una politica aziendale orientata al profitto. Lo spostamento di ulteriori quote di capitale nelle mani di investitori privati farebbe definitivamente perdere l’identità della più grande azienda di servizi del Paese e con essa la funzione sociale svolta da Poste, anche in momenti difficili come la pandemia. Tutela dei servizi di pubblica utilità, presidio dei territori, tutela dei lavoratori e dei cittadini sono gli obiettivi che la SLP CISL, il presidente e l’assessore regionale si impegnano a perseguire in un percorso sinergico per contrastare una scelta governativa che appare pericolosa. Cosa ne sarebbe dei 329 uffici postali siciliani? A chi si rivolgerebbero gli anziani e i cittadini che vivono nei piccoli Comuni per pagare un bollettino o spedire una raccomandata?”. La SLP CISL, il presidente Schifani e l’assessore Tamaio si sono impegnati a continuare il dialogo e a coinvolgere tutte le parti interessate per scongiurare la privatizzazione di Poste Italiane e salvaguardare un servizio essenziale per la Sicilia e per l’intero Paese.


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