Sono al sesto giorno di sciopero della fame i tre precari della scuola Giacomo Russo, Salvo Altadonna e Pietro La Grusa, che dal 17 agosto protestano a Palermo contro i tagli della riforma Gelmini. Anche la scorsa notte l’hanno trascorsa all’addiaccio, su alcune sedie e sdraio, davanti i locali dell’ex provveditorato agli studi di Palermo, in via Praga. “Circa un centinaio di persone – dice Salvo Altadonna, insegnante di sostegno con otto anni di precariato alle spalle – stamattina ha partecipato al presidio permanente insieme a noi. Si sono accesi i riflettori sulla nostra protesta e questo è un segnale positivo. Continuiamo ad andare avanti”. E’ provato fisicamente, invece, Pietro La Grusa, il collaboratore scolastico precario che da quando ha cominciato lo sciopero della fame ha anche smesso di assumere i farmaci per la cardiopatia da cui è affetto. Dopo aver accusato un malore, ieri, è stato trasportato all’ospedale Villa Sofia, quindi alimentato tramite flebo e poi dimesso. “E’ dura – dice La Grusa – ma non mi fermo. Ho sempre fatto il mio dovere. Devono restituirmi la mia dignità di uomo e lavoratore”.
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