ROMA – Subito pari diritti e contrasto all’omofobia. Subito un confronto parlamentare che porti “rapidamente a un avanzamento legislativo”. E’ quanto rivendica il Palermo Pride nazionale 2013 che il prossimo 22 giugno – annunciano i promotori – riunirà 100mila persone nel capoluogo siciliano. Un “corteo di carri colorati” – spiegano associazioni come Arcigay, Arcilesbica e Famiglie Arcobaleno – attraverserà la città “per vincere le battaglie sui diritti”.
“In un momento di crisi bisogna rimettere al centro i diritti e investire nella cultura delle differenze – ha detto la presidente del comitato organizzatore del Pride nazionale, Titti De Simone – non passa giorno senza discriminazioni e violenza sulle persone lgbt. Questa è una battaglia che si combatte per vincere, è il momento di dare segnali importanti”. “Domani in Commissione Giustizia alla Camera sarà calendarizzata la legge contro l’omofobia – ha affermato il deputato di Sel, Alessandro Zan – alcuni parlamentari hanno anche presentato una proposta di legge per il matrimonio che vorremmo portare avanti: non si capisce perché questo tipo di contratto non possa essere esteso a persone delle stesso sesso. In Parlamento comincerà una dura battaglia per dare il via a una nuova stagione”. In occasione del Pride, diverse le iniziative in programma a Palermo, tra musica, dibattiti, teatro e convegni: all’inaugurazione, il 14 giugno – hanno annunciato i promotori – parteciperanno anche il Presidente della Camera, Laura Boldrini, e il ministro per le Pari opportunità, Josefa Idem. Il Pride di Palermo, ha assicurato il sindaco della città, Leoluca Orlando “é un respiro di cittadinanza rispetto al tanfo del conformismo dei luoghi comuni”. “Pensiamo all’omofobia come episodi di violenza – ha osservato il Presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta – ma l’omofobia è il ferirti quotidiano”. Questa è “una lotta contro pregiudizi, che chiudono il cervello e limitano la vita”, ha commentato Maria Grazia Cucinotta, testimonial della manifestazione. Prima dell’appuntamento di Palermo, il 15 giugno toccherà al Pride di Roma: “Tutti i Pride avranno in comune richieste di uguaglianza e di laicità dei diritti. Vogliamo proporle come agenda per un paese più civile e democratico”, ha concluso il presidente del Circolo Mieli e portavoce del Roma Pride, Andrea Maccarrone.
Il ministro Idem
‘Non vedo nessun motivo per non partecipare” perché “si tratta di una manifestazione in cui persone lesbiche, gay, bisex e transgender cercano di dare visibilità alle proprie tematiche, in un momento in cui in Italia i loro diritti ancora non esistono”. Così, in una intervista alla Stampa, il ministro Josefa Idem spiega perché parteciperà il prossimo 14 giugno al convegno che darà il via al Palermo Pride nazionale, dove ci sarà anche la presidente della Camera Laura Boldrini: “Vado per dare voce, forza e sostegno alla loro causa, come ministro delle Pari opportunità “. “Non ho pensato – dice – che potesse essere un fatto divisivo”. E alle critiche di Formigoni risponde di aver “messo in conto che qualcuno potesse pensare non sia giusto farlo” o che “qualcuno potesse sentirsi urtato nella propria sensibilità. Ma ricordo che anche Galan, del Pdl, ha annunciato una proposta di legge sulle unioni civili. Mi sembra di interpretare una larga parte della sensibilità della maggioranza”. “Non ho chiesto il permesso” al premier Letta, ma “partecipo a un convegno, non vado sul carro, non monterei una polemica su questo”. Quanto all’intervento legislativo, sia contro l’omofobia sia per i diritti delle coppie di fatto (“il Paese non sarebbe pronto ai matrimoni gay”) per Idem deve partire il Parlamento, dove già ci sono proposte, e “se ci sarà bisogno di una mediazione come ministro, posso spingermi avanti. Ma vediamo”.