PALERMO – In Sicilia le ex Province potrebbero vedere aumentare leloro spese per il pagaemtno delle indennità ai presidenti dei Liberi consorzi. Una norma inserita nella legge di stabilità all’esame dell’Ars, infatti, riconosce al presidente del Libero consorzio comunale “una indennità pari a quella del sindaco del comune capoluogo”. La cifra, comunque non cumulabile con quella di sindaco, sarà a carico del bilancio dell’ente, che invece in questo momento si sobbarca soltanto la differenza tra lo stipendio del primo cittadino eletto presidente e quello del sindaco del comune capoluogo.
Ex Province, addio agli incarichi gratuiti
Si tratta di una piccola svolta che emerge dalla selva di norme ordinamentali inserite dalla commissione Bilancio nel testo della Finanziaria. Il ddl ora ha raggiunto la considerevole quota di 134 articoli.
Le novità last minute sulle indennità, che hanno trovato posto nella Finanziaria con l’articolo 128, riguardano però soltanto i presidenti dei sei Liberi consorzi. Sono gli unici che vengono eletti con il voto di secondo livello esercitato dai consiglieri provinciali. Nelle tre Città metropolitane di Palermo, Catania e Messina nulla cambia. In quei casi, infatti, la guida è affidata per legge al sindaco del capoluogo che ha già lo stipendio più alto in provincia.

Cosa cambia nei 6 Liberi consorzi comunali della Sicilia
Se l’articolo dovesse superare l’esame di Sala d’Ercole sarebbero diversi i presidenti di Libero consorzio eletti in primavera che avrebbero la possibilità di scegliere l’indennità più alta: Salvatore Quinci (sindaco di Mazara del Vallo) in provincia di Trapani; Giuseppe Pendolino (sindaco di Aragona) nell’Agrigentino; Piero Capizzi (sindaco di Calascibetta) nell’Ennese; Michelangelo Giansiracusa (sindaco di Ferla) nel Siracusano; Maria Rita Schembari (sindaca di Comiso) nel Ragusano. Nulla cambierebbe per il presidente del Libero consorzio di Caltanissetta, che è Walter Tesauro, primo cittadino del capoluogo nisseno.
Introdotti, infine, anche i permessi retribuiti per le assenze dal posto di lavoro per quanto riguarda sindaci metropolitani, presidenti dei Liberi consorzi e consiglieri. Avranno tutti il “diritto di assentarsi” dai rispettivi posti di lavoro per l’intera giornata in cui sono convocati i rispettivi Consigli. Diritto che, come nel caso dei consiglieri comunali, scatterà anche per la giornata successiva nel caso in cui i lavori si protraggano oltre l’una della notte. Gli oneri, anche in questo caso, sono a carico degli enti intermedi che così vedono aumentare le voci in uscita dei loro bilanci.

