CATANIA – L’ Agenzia nazionale per la destinazione e l’amministrazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata anticiperà parte dei fondi necessari all’attivazione di alcune commesse per il riavvio della La.Ra. srl, l’azienda metalmeccanica di Motta S.Anastasia confiscata negli anni scorsi poiché appartenente ad un imprenditore vicino ad un clan mafioso. Ciò avverrà a fronte della presentazione ufficiale da parte dei lavoratori della lista delle commesse già assegnate all’azienda. L’Agenzia, inoltre, ha segnalato al Comune di Motta S.Anastasia l’urgenza che anche l’istituzione pubblica conceda opportunità di lavoro alla società confiscata che opera in quel territorio e, infine, si è impegnata a fare pressing affinché vengano recuperati i crediti statali che la La.Ra. vanta per circa 600 mila euro.
“Abbiamo apprezzato l’approccio concreto dell’Agenzia che, in verità, non ha le mani libere per poter elargire fondi a sostegno di casi come quello della La.Ra., ma quello di oggi ci sembra un primo, importantissimo passo verso il salvataggio della società- commentano Rota, Palella e Materia- La questione è complessa ma in ballo ci sono una ventina di lavoratori ancora attivi e 40 in mobilità e una realtà imprenditoriale che di certo non può permettersi di morire nel passaggio dall’illegalità allo Stato. Con lavoratori e Agenzia ci incontreremo nuovamente tra due settimane e a giorni i lavoratori presenteranno una lista completa e ufficiale delle commesse a loro assegnate (valore complessivo 3 milioni di euro), che aspettano solo di essere avviate. Ma è necessario che le regole vengano cambiate. Non è possibile che le aziende paghino un “costo della legalità”; è un paradosso che deve essere cancellato in nome della stessa credibilità dello Stato e dei cittadini che credono in esso”.
L’azienda opera nel settore metalmeccanico ed ha il proprio “core businnes” nella vendita, installazione e manutenzione di impianti tecnologici: dal comune condizionatore d’aria, all’impianto di gas medicali nel settore ospedaliero, all’impianto per il rifornimento aereo dei carburanti per aerei ed è in possesso di tutte le certificazioni di qualità necessarie e richieste. I lavoratori che vi operano sono ora una ventina tra tecnici, ingegneri, operai, amministrativi
L’azienda ha dovuto affrontare il negativo atteggiarsi del sistema bancario e la revoca degli affidamenti, la crisi di fiducia dei fornitori nel concedere credito e dilazioni, la diffidenza ed il distacco della clientela, l’ingessatura burocratica e gestionale; per questo, nel tempo, ha perso una quarantina di unità lavorative. Oggi i lavoratori sono una ventina.