Presunto voto di scambio | La richiesta dei riti alternativi - Live Sicilia

Presunto voto di scambio | La richiesta dei riti alternativi

L'inchiesta portò a un provvedimento di arresti domiciliari per i parlamentari regionali Nino Dina, eletto nell'Udc e presidente della Bilancio, Roberto Clemente del Pid-Cp, il partito di Saverio Romano, e per l'ex parlamentare di Grande sud Franco Mineo.

PALERMO – Nove degli imputati del procedimento nato da un’indagine della Finanza su una compravendita di voti per le elezioni Regionali del 2012 hanno chiesto l’ammissione al rito abbreviato o al patteggiamento. L’abbreviato è stato chiesto tra gli altri dall’ex deputato regionale Roberto Clemente, da Salvatore Ingrassia e Antonino Fiorentino. Richiesta di patteggiamento è stata presentata, tra gli altri, da Giuseppe Monteleone, Calogero Di Stefano, Angelo Guercio e dal militare della Finanza Leonardo Gambino. Il gup deciderà l’uno febbraio, data in cui per gli altri imputati è fissata l’udienza preliminare davanti al gup Molinari.

L’inchiesta portò a un provvedimento di arresti domiciliari per i parlamentari regionali Nino Dina, eletto nell’Udc e presidente della Bilancio, Roberto Clemente del Pid-Cp, il partito di Saverio Romano, e per l’ex parlamentare di Grande sud Franco Mineo. Ai domiciliari finì anche Giuseppe Bevilacqua, personaggio centrale dell’indagine, che fallì per una manciata di voti l’elezione al consiglio comunale di Palermo ma che, secondo l’accusa, avrebbe cercato di far fruttare il ‘tesoretto’ nella successiva campagna elettorale per le regionali. L’inchiesta nasce da una indagine di mafia condotta dalla Guardia di finanza che, attraverso una serie di intercettazioni, ha accertato che alcuni candidati alle elezioni del 2012 offrivano denaro e posti di lavoro in cambi di voti. (ANSA).


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI