Pride, Tomasino: "Ok Lagalla e Tamajo. Varchi, agenda contro i diritti"

Pride, Tomasino: “Ok Lagalla e Tamajo. Varchi, agenda contro i diritti”

Parla la presidente del coordinamento: sì e 'scomuniche'

PALERMO- Daniela Tomasino, presidente del coordinamento Palermo Pride, quanti eravate davvero?
“Secondo il conteggio che abbiamo fatto, circa centomila. Forse un poco di meno, ma siamo lì”.

La risacca colorata del Pride di Palermo, con il suo corteo, lascia sul campo domande e propositi. Il sentimento dell’entusiasmo che l’ha accompagnato durerà? E quanto? Sarà il rinforzo di una piattaforma politica? Oppure, accadrà come per gli spinaci di Braccio di Ferro che elargivano potenza, ma in un tempo limitato?

Daniela Tomasino

E come la mette il popolo del Pride con le dichiarazioni della meloniana e onorevole Carolina Varchi? Eccole: “Il Pride è ormai una manifestazione ideologica della sinistra. Agli esponenti della coalizione di centrodestra e agli organizzatori che parteciperanno garantisco che nessuna delle rivendicazioni del Pride diventerà mai legge, così come abbiamo promesso ai nostri elettori quando ci siamo presentati alle elezioni”.

Daniela, dunque, come la mettiamo?
“In un modo semplicissimo. L’onorevole Varchi conferma, ancora una volta, di avere, con altri, un’agenda politica che è contraria ai diritti delle persone”.

Magari la pensa solo diversamente.
“Sono frasi che ribadiscono una tendenza, pronunciate da chi non perde occasione per ribadirla”.

Come mai così tanti?
“C’era, sicuramente, l’aspetto emotivo per la recente scomparsa di Luigi Carollo (attivista storico, propugnatore di battaglie, venuto a mancare due mesi fa). A lui è andato il pensiero commosso di tutti. C’era anche la voglia di una nuova politica”.

In che senso?
“L’astensionismo dimostra che le persone cercano sbocchi e non li trovano. Il Pride offre partecipazione su temi fortissimi. Una forma di condivisione in cui sentirsi rappresentati”.

Il sindaco Lagalla ha sostenuto l’iniziativa.
“Un segnale importante. Roberto Lagalla ha dimostrato di essere il sindaco di tutti. Del resto, anche da rettore aveva sottolineato la sua capacità di attenzione verso il nostro mondo. Mi ha stupito piacevolmente la presa di posizione dell’assessore Edy Tamajo, che si è presentato come un moderato”.

L’effetto del Pride di Palermo sarà esteso nel tempo o di corto raggio, come gli spinaci di Braccio di Ferro?
“Il Pride è una iniezione di fiducia e di bellezza, che ti spinge a impegnarti, a uscire di casa per incontrare altri come te. In questo ha la sua efficacia che non si esaurisce”.

Sono tanti gli argomenti discussi. Lei cosa ne pensa della maternità surrogata?
“Io sono una femminista. Per me la cosa più importante è il diritto di autodeterminazione delle persone e dei corpi. Nessuno può impedire a una donna di fare quello che vuole con il suo corpo. Però…”.

Però?
“Ci vogliono, certamente, leggi per impedire che le donne vengano sfruttate. Altrimenti chi ha i soldi può agire come vuole. Il dovere di combattere lo sfruttamento ci interpella come società e riguarda tutti: dalla maternità al lavoro dei campi”.


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