Sì al ricorso di Speziale | Cardinale contrattacca - Live Sicilia

Sì al ricorso di Speziale | Cardinale contrattacca

L'ex deputato smentisce che abbia votato un morto alle primarie di Gela, ma chiede che venga esaminato il suo ricorso. Cardinale replica: "Anche io ho presentato tre ricorsi”. E intanto Donegani annuncia la querela a Speziale.

è polemica nel pd
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PALERMO – La commissione nazionale di garanzia del Pd ha accolto il ricorso presentato dall’ex presidente dell’Antimafia regionale Lillo Speziale, candidato alle primarie dello scorso 30 dicembre nel collegio di Caltanissetta e giunto secondo dietro la parlamentare uscente Daniela Cardinale. Speziale aveva denunciato irregolarità in un seggio di Gela: in base a questa decisione dell’organismo nazionale, la commissione regionale di garanzia – che in un primo momento non aveva esaminato il ricorso perché presentato fuori tempo massimo – dovrà adesso entrare nel merito e valutare le denunce di Speziale.

“Non ho mai detto che ha votato un morto alle primarie, ma che nell’elenco degli aventi diritto c’era una persona deceduta”, ad affermarlo è Lillo Speziale che nega le dichiarazioni attribuitegli nella giornata di ieri. Si spegne così l’ordigno che poteva rendere incandescenti le decisioni del partito in Sicilia in merito alle primarie.

L’ex deputato regionale chiede comunque a Daniela Cardinale di far sì che venga esaminato il ricorso da lui presentato. Da par suo, la Cardinale rincara la dose: “Anche io avevo presentato tre esposti sull’esito del voto a Gela, pure questi sono stati rifiutati perché arrivati oltre i termini”. I tre ricorsi presentati dalla figlia dell’ex ministro Salvatore (presente assieme a Miguel Donegani alla conferenza stampa svoltasi a Palermo) vertono su irregolarità compiute durante le primarie a Gela. “Speziale ha fatto degli spot televisivi, cosa vietata dal regolamento – sottolinea Salvatore Cardinale – , poi in un seggio di Gela sono stati riaperti i verbali dopo che erano stati chiusi dal presidente. Ed infine in un altro seggio di Gela hanno votato oltre duemila elettori, la media di uno ogni 40 secondi, con una sospetta commistione fra i votanti del Pd e quelli di Sel”.

La Donegani ed il circolo di Gela presieduto da Claudia Caizza hanno per altro annunciato la querela nei confronti di Speziale. “Siamo stati vittime di accuse immeritate e infondate, che ledono la nostra rispettabilità”, affermano. Donegani sottolinea inoltre come non sia la prima volta che Speziale non rispetti l’esito delle primarie: “Anche quando si è scelto il candidato sindaco di Gela lui non ha rispettato il patto sottoscritto e si è candidato contro il Pd. Anche per questo ho deciso di appoggiare alle primarie Daniela Cardinale, anche se sono sempre stato distante politicamente dalla sua area di riferimento”.

A questo punto la circostanza più probabile è che non cambi l’esito delle primarie, anche se Speziale afferma il distacco con Cardinale sia “di soli dodici voti, e non di sessanta come annunciato dalla stampa”. A far ballare il risultato definitivo, ma non l’esito del vincitore, è il gianconteggio del verbale sequestrato dai carabinieri, e dissequestrato solamente ieri, dove ci sarebbero 53 voti appannaggio di Speziale. Proprio sulla chiamata dei carabinieri l’ex deputato attacca: “E’ una violazione del regolamento interno, visto che l’unico organo cui appellarsi è la commissione di garanzia”. Daniela Cardinale però precisa: “Sono stata costretta a farlo, anche perché si era creata una situazione in cui gli animi si erano surriscaldati e la presenza dei carabinieri era necessaria”. I carabinieri di Gela sono intervenuti nel seggio in cui Cardinale ha parlato di urne e verbali riaperti, presieduto da Debora Russotti che precisa: “Il voto è stato più regolare. Speziale mi aveva anche fatto i complimenti per il lavoro svolto”.

E il morto? Pare si trattasse di un elettore del Partito Democratico a Gela, deceduto nelle settimane successive al rinnovo della tessera. “Dai tabulati non risulta comunque abbia votato”, sottolinea Donegani.

Nel giorno delle polemiche anche Giuseppe Arnone ha inscenato una protesta davanti l’abitazione dell’ex procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso. Il leader ambientalista agrigentino ha affisso un cartello contro in candidati alle politiche Mirello Crisafulli e Angelo Capodicasa dal titolo: “Caro Procuratore Pietro Grasso, liberaci di loro”. Intanto, si attendono novità da Roma, in vista della nuova direzione regionale di domani in cui si dovrebbero conoscere i nomi dei “nominati” nel listino di Bersani che saranno paracadutati in Sicilia.


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