PALERMO – La trincea è tra il cielo e il mare. Sono qui le truppe dei medici, dislocate per controllare chi arriva in Sicilia e capire se ha tutte le carte in regola. Oggi ha preso il via l’ordinanza del presidente Musumeci: la barriera per proteggere l’Isola dal contagio vacanziero. Tra il porto e l’aeroporto gli arrivi cominciano a essere imponenti.
Cosa risulta dai controlli
Nella prima giornata sono stati complessivamente 2.286 i tamponi rapidi effettuati a Palermo e 39 i positivi: sono 4 i punti screening allestiti dal direttore generale dell’Asp Daniela Faraoni e dal commissario per l’emergenza Covid Renato Costa: aeroporto, Fiera del Mediterraneo ed i porti di Palermo e Termini Imerese. Al “Falcone e Borsellino” i tempi di attesa per effettuare il tampone rapido sono mediamente di 10 minuti, ma anziani, famiglie con bambini neonati e disabili in sedia a rotelle hanno la precedenza.
Ecco i dati punto per punto
Alle quattro del pomeriggio all’aeroporto ‘Falcone Borsellino’ su 800 tamponi zero positivi, al porto di Palermo su 380 tamponi zero positivi, al porto di Termini Imerese su 86 tamponi zero 0 positivi: ecco i primi dati. Alla Fiera del Mediterraneo su 1.020 tamponi effettuati 39 positivi. Un elemento che suggerisce attenzione per gli spostamenti in macchina.
La preoccupazione del commissario
Restano negli occhi le scene dell’assembramento del fine settimana natalizio. Una situazione che ha destato non poche preoccupazioni. “Sì sono molto preoccupato – ha detto il dottore Costa – si rischia di vanificare tutto. Spero sempre che ci sia responsabilità, evitando imposizioni che causino tragedie economiche. Ma se la gente non capisce…”.
… E del presidente
“Pronti al peggio ma dobbiamo essere ottimisti. Il Natale si può passare con i propri cari in famiglia, massimo 4-5 a tavola ed evitando che ci siano anziani, il più vulnerabili”. Così il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci a Rainews24. “Davvero possiamo fidarci del senso di responsabilità collettiva? – ha detto il governatore -. Io voglio augurarmi di sì, voglio sperare che la gente si renda conto che a due passi dai luoghi di assembramento ci sono decine di persone che respirano con mezzi artificiali e che non possono vedere i propri congiunti. Il contagio si prende dove c’è assembramento, non in ospedale”.