Privati della Sanità, c'è la schiarita: l'incognita è il 2023

Privati della Sanità, c’è la schiarita: l’incognita è il 2023

L'esito della riunione in assessorato.

L’assessorato annuncia la schiarita sulla questione dei soldi per la Sanità privata convenzionata che, la settimana scorsa, aveva dato fumata nera, dopo un primo incontro serrato a piazza Ziino. Alla luce del secondo incontro di stamattina, si legge in una nota: “Proposte utili a chiudere un accordo che permetta di ridurre le perdite del 2022 e di affrontare al meglio il 2023 sono state al centro dell’incontro che si è svolto oggi all’assessorato della Salute tra la Regione e i rappresentanti sindacali dei laboratori e degli ambulatori privati convenzionati. ‘Abbiamo lavorato in maniera concreta sulle risorse a disposizione – dice l’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo – e siamo vicini a un’intesa. La nostra intenzione, comunque, è quella di rendere il confronto continuo e costante attraverso i tavoli tecnici per branca che abbiamo già in programmazione'”.

Le proposte dell’assessorato

“L’assessorato, nello specifico – si legge – ha proposto di utilizzare circa 14 milioni di euro di economie risultate dal 2022 per ridurre il deficit di quei laboratori e ambulatori privati che, a causa di precedenti decurtazioni dei budget, hanno subito le maggiori perdite, fino anche al 15 per cento. Si tratterebbe di una misura una tantum per circa 350 strutture che potrebbero così ridurre i propri passivi fino al 2 per cento rispetto al 2019.Per il 2023, invece, la proposta è quella di aumentare i budget utilizzando circa 11 milioni di euro dall’aggregato di fondi per la nefrologia, che sarebbe risultato sovrastimato: trattandosi di terapie salvavita, comunque, le prestazioni effettivamente erogate saranno riconosciute in ogni caso. Inoltre, l’assessorato ha proposto di destinare allo stesso scopo anche lo 0,3 per cento del fondo indistinto per il recupero delle liste d’attesa: questa possibilità, però, è subordinata alla definizione dell’iter procedurale con i tavoli tecnici nazionali”.

“Infine, è stata annunciata l’intenzione di emanare a breve un decreto con cui, a fronte della presentazione della relativa documentazione, la Regione potrà riconoscere un contributo una tantum alle aziende per risarcirle dei maggiori costi energetici affrontati a causa della congiuntura economica globale. ‘Le organizzazioni sindacali – conclude Volo – ci hanno chiesto qualche giorno prima della firma definitiva per valutare le nostre proposte e sottoporre la piattaforma alle loro basi e verificarne il consenso. Aspettiamo a breve la loro risposta’”.

Cimest: va bene, ma…

“E’ andata benino – dice il dottore Salvatore Gibiino, coordinatore del Cimest Sicilia che raccoglie la Medina specialistica, finora artefice della protesta -. Per il 2022 sono state trovate delle risorse aggiuntive che ci ristoreranno del novanta per cento e perderemo circa dieci milioni di euro. Si soffre, ma avremo un po’ di ossigeno e vogliamo tenere fede al nostro ruolo pubblico, compensando qualche perdita. Sentiremo i nostri associati, ma ci siamo al novantanove per cento. Il punto aperto resta sui fondi del 2023. Comunque, abbiamo trovato una disponibilità di toni diversa e, al momento, siamo soddisfatti”. Tutto lascia dunque pensare che l’accordo ci sarà.

La nota del Cimest

Successivamente, ecco la nota del Cimest che proponiamo integralmente: “Un primo passo per salvaguardare il diritto alla salute dei cittadini siciliani e i posti di lavoro degli oltre 15mila operatori delle strutture della specialistica accreditata esterna siciliana è stato compiuto. Oggi con l’assessore alla Salute Giovanna Volo abbiamo trovato un’intesa di massima sulla ristorazione parziale dei costi sostenuti in extrabudget per l’erogazione delle prestazioni in convenzione per il 2022. Con i 21 milioni di euro individuati dalla Regione copriremo due terzi della spesa sostenuta nello scorso anno, scongiurando il fallimento delle nostre strutture”. Lo affermano i coordinatori del CIMEST (Coordinamento Intersindacale di Medicina Specialistica ambulatoriale di territorio), Salvatore Gibiino e Salvatore Calvaruso, al termine dell’incontro di oggi tra l’assessore alla Salute della Regione Sicilia e i rappresentanti delle diciassette organizzazioni sindacali che compongono l’Intersindacale della Specialistica Accreditata Esterna.

“Apprezziamo la grande disponibilità mostrata dall’assessore Volo – proseguono Gibiino e Calvaruso – nel voler individuare le risorse e le modalità per superare questa disfunzione del sistema sanitario regionale e siamo convinti che potremo trovare le soluzioni opportune per continuare a garantire il diritto alla salute dei siciliani, nonostante ad oggi non sia ancora stata trovata l’intesa sui fabbisogni per il 2023. La Regione finora ha individuato risorse per 11 milioni che non sono assolutamente sufficienti a coprire lo sforamento di budget previsto in 40-50 milioni. In questo modo sarà difficile per noi continuare a erogare prestazioni dopo il 20 di ogni mese”.
“Registriamo però – concludono i coordinatori del CIMEST – l’impegno da parte dell’assessorato nell’individuare ulteriori risorse attingendo al Fondo sanitario indistinto stanziato dal Ministero della Salute per l’abbattimento delle liste d’attesa nel pubblico e nel privato e ci auguriamo che la ripartizione delle risorse (lo 0,3% del Fondo) avvenga in proporzione alla percentuale di prestazioni erogate. La categoria rimane in uno stato di allerta perché è necessario proseguire l’interlocuzione in modo che si possa trovare una soluzione che ci consenta di continuare a tutelare il diritto alla salute dei siciliani e la sopravvivenza delle nostre strutture”. (rp)


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