CATANIA – Entra nel pieno del dibattimento il processo sul caso di Giuseppe Marletta, l’architetto catanese che a seguito di una banale operazione è rimasto in coma vegetativo nel 2010. Importante udienza quella che si è svolta oggi, davanti al giudice della seconda sezione penale del tribunale di Catania Giuseppina Montuori. Sono stati interrogati infatti i due imputati: Silvio Budello, il medico che quel fatale 1 giugno del 2010 si occupò dell’anestesia e della rianimazione dell’architetto catanese e Carlo Terrano, infermiere dell’Ospedale Garibaldi Nesima. I due sanitari – interrogati dal pm – hanno ribadito di aver “rispettato tutte le procedure del caso”. Nel corso dell’udienza è stato rimarcato il fatto che Marletta dopo l’intervento (nella cosiddetta fase post operatoria) sia rimasto sprovvisto di assistenza . L’anestesista ha confermato nell’audizione in aula “di essersi allontanato dopo l’operazione” per svolgere altre mansioni, mentre l’infermiere “si preparava all’intervento successivo”.
Sull’esatta cronologia dei fatti però si dovrà fare chiarezza. E in questo potrà essere d’aiuto l’addetta alla sterilizzazione dei ferri di turno il giorno dell’operazione. Un teste fondamentale, che doveva essere presente oggi in aula ma che invece non si è presentata. Sul banco dei testimoni, oggi, è salito anche Benanti, cardiologo e collega di Budello. “Per la prima volta si è fatta chiarezza – dichiara l’avvocato Antonio Fiumefreddo, difensore di Carlo Terrano – sulla volontà degli operatori, oltre che sulla struttura. Ciò che è emerso dall’ascolto dei vari imputati è che l’azienda Garibaldi Nesima – evidenzia il legale – risulta sprovvista di una vera e propria sala risveglio e presenta carenze di personale, di addetti all’assistenza post operatoria nonostante le linee guida obblighino all’impiego di unità specializzate in quella che risulta una funzione vitale dell’iter post operatorio”.
“Nell’udienza di oggi è emerso l’assoluto degrado dell’azienda ospedaliera Garibaldi – è il commento dell’avvocato Mario Brancato, legale della moglie di Marletta, Irene Sampognaro, costituita parte civile nel procedimento – i due imputati si sono accusati a vicenda. Sicuramente quanto accaduto è frutto della negligenza degli operatori della struttura che, nonostante si tratti di una delle realtà sanitarie più all’avanguardia, risulti avere gravi carenze soprattutto per la mancanza di spazi idonei alla fase post operatoria”.
Il Tribunale ha fissato la prossima udienza dopo la pausa estiva. Si tornerà in aula il prossimo 18 settembre, è prevista l’audizione oltre che dell’addetta alla sterilizzazione dei ferri, anche del dottor Lentini, uno dei primi medici ad essersi accorto che Marletta avesse urgenza di assistenza sanitaria in quanto era cianotico.