CATANIA – Feti, embrioni e parti di cadaveri presenti nell’ex ospedale Garibaldi – Ascoli Tomaselli, saranno “smaltiti”. Lo comunica il manager dell’azienda sanitaria Garibaldi, Giuseppe Giammanco. In corso, l’iter con l’università etnea per la realizzazione della nuova cittadella universitaria.
Feti ed embrioni saranno “smaltiti”
“L’Arnas Garibaldi, venuta a conoscenza – scrive l’azienda sanitaria – qualche giorno addietro di quanto presente in locali del presidio ospedaliero Ascoli-Tomaselli, in accordo con l’Università degli Studi di Catania, a cui i locali sono stati recentemente consegnati per la prossima realizzazione di un piano di riqualificazione dell’area, ne ha già disposto l’immediato smaltimento, ai sensi della normativa vigente”.
Feti ed embrioni presenti all’interno dell’ex reparto di istologia del nosocomio dismesso nel 2009 sono in corso di “smaltimento”, come conferma Giammanco, raggiunto telefonicamente.
Il manager conferma che da alcuni giorni avevano scoperto la presenza di feti, embrioni e parti di cadaveri, come documento da LiveSicilia, all’interno del reparto di istologia abbandonato dal 2004.
Gli organi umani sono conservati all’interno di barattoli, stesso discorso per i corpicini abortiti, alcuni dispersi nei corridoi in mezzo a rifiuti e calcinacci.
Il futuro della struttura
Giammanco punta l’attenzione sul futuro dell’ex ospedale: “Diventerà una cittadella universitaria e un padiglione sarà destinato alla ricerca e gestito dalla nostra azienda sanitaria”.
Interrogazione di Zitelli (FdI)
Un’interrogazione con richiesta di risposta urgente scritta sui presidi ospedalieri catanesi “Ascoli” e “Tomaselli”, di proprietà dell’Azienda ospedaliera di rilievo nazionale e alta specializzazione “Giuseppe Garibaldi”.
A presentarla è il deputato all’Assemblea Regionale Siciliana Giuseppe Zitelli, insieme al capogruppo di Fratelli d’Italia Giorgio Assenza, a seguito dell’articolo pubblicato dal quotidiano “Live Sicilia” nella giornata del 6 novembre.
“Ho appreso con sgomento – afferma il parlamentare, segretario della Commissione Salute, Servizi sociali e Sanitari – delle condizioni di totale degrado in cui versa la struttura in via Passo Gravina e della mancata rimozione dei rifiuti biologici che non sono stati mai trattati secondo le normative di settore: dal resoconto giornalistico emerge che non vi siano soltanto referti radiologici, cartelle cliniche e apparecchiature, ma anche feti abortiti e resti umani”.
“Ciò che più inorridisce – prosegue – è l’accesso indisturbato di ragazzini che entrano nella struttura in cui sono disseminati embrioni, organi e ossa umane”.
Particolari raccapriccianti che, insieme al pericolo sanitario, raccontano una storia di abbandono, iniziato nel 2009 – quando il giardino che lambisce il nosocomio venne utilizzato per effettuare i tamponi – su cui l’onorevole Giuseppe Zitelli chiede notizie immediate al presidente della Regione Renato Schifani e all’assessore alla Salute Giovanna Volo.
“Da quanto si apprende – spiega il deputato regionale – sembrerebbe che, a causa dello stato in cui versano gli immobili che necessitano di interventi manutentivi, non sia stato possibile, a oggi, utilizzarli”.
Come racconta Giuseppe Zitelli, nel 2005 è stato inaugurato e avviato all’esercizio di attività sanitaria il presidio ospedaliero “Nesima” quale struttura funzionale e di proprietà dell’ARNAS “Garibaldi” di Catania che avrebbe progressivamente assorbito reparti, personale e attrezzature dei presidi “Ascoli” e “Tomaselli”.
Nel 2013, inoltre, la Regione Siciliana sottoscrisse un protocollo per la nascita di una cittadella giudiziaria all’interno dell’ex ospedale e, nel 2018, l’allora presidente Nello Musumeci siglò un accordo con l’azienda “Garibaldi”, proprietaria della struttura, per la costruzione di un centro direzionale.
“Chiedo al presidente e all’assessore al ramo – conclude l’esponente di Fratelli d’Italia – di verificare quali iniziative abbia messo in campo l’ARNAS ‘Garibaldi’ di Catania all’atto del trasferimento dei reparti dall’ospedale ‘Ascoli Tomaselli’ al presidio ospedaliero di Nesima, valutando inoltre se le azioni di vigilanza e monitoraggio dei luoghi interessati siano state costantemente eseguite e se siano stati adottati i provvedimenti di competenza da parte dei responsabili degli uffici preposti”.