PALERMO – Una serie di colpi messi a segno. Altri sventati grazie all’intervento della polizia. Si conclude con cinque condanne e tre assoluzioni il processo ad una presunta banda di rapinatori che agiva fra Palermo, Agrigento e Trapani. Riuscivano a individuare un locale attiguo alle attività commerciali prese di mira: banche, uffici postali e tabaccai. Praticavano un buco nella parete e si portavano via l’incasso.
Il capo sarebbe stato Salvatore Battaglia che aveva fatto del suo autolavaggio di piazzetta Cairoli, nella zona di corso dei Mille, il centro operativo. E’ stato condannato a 5 anni e 4 mesi di carcere. Tre anni e dieci mesi ciascuno sono stati inflitti a Dario Borgia e Rosolino Lo Iacono. Due anni e 10 mesi ha avuto Giovanni Burgarello. Un anno è la condanna rimediata da Giuseppe Giuliano che ha ottenuto la sospensione condizionale della pena ed è stato scarcerato. Ci sono due assolti: Natale Caravello e Bruno Forti. Per entrambi si sono riaperte le porte del carcere nel quale erano rinchiusi dal novembre scorso.
In particolare, la posizione più delicata era quella di Caravello, difeso dagli avvocati Carlo Catuogno e Fabio Cosentino, considerato l’ideatore del fallito colpo alla gioielleria Les Cadeaux, nei pressi di piazza Verdi, a Palermo. Un’accusa caduta davanti al giudice per l’udienza preliminare Ettorina Contino.
Lascia gli arresti domiciliari, infine, Lorenzo Spataro: il reato che gli veniva contestato è stato derubricato da tentata rapina in danneggiamento, perseguibile solo in caso di querela che, però, non è stata presentata.
Resta in ballo la posizione di Tommaso Cipolla, una guardia giurata che avrebbe fornito alla banda i dettagli dei turni dei colleghi per agevolare i colpi. La sua posizione è stata stralciata.