CATANIA – “Manca la stenotipia della precedente udienza, quindi non possiamo valutare con precisione le eccezioni sollevate dai difensori, rinviamo al 14 maggio”. Nelle parole del Giudice Michele Fichera, della quarta sezione penale del Tribunale di Catania c’è tutto il leitmotiv che finora ha caratterizzato il processo a carico di Elio Rossitto, ex docente dell’Università di Catania, imputato per tentata concussione, falso in concorso e tentata violenza sessuale. Un susseguirsi di rinvii, quello di oggi è il quarto, tra ritardi nelle notifiche ed eccezioni sollevate dai difensori.
Un processo quanto mai intorpidito, in cui la svolta definitiva potrebbe arrivare soltanto durante la prossima udienza. Il collegio giudicante era infatti chiamato a sciogliere la riserva dopo le eccezioni sollevate dai difensori riguardo la mancata notifica al domicilio dell’ex professore dell’avviso di conclusione indagini e del conseguente rinvio a giudizio. Obiezioni che se accolte potrebbero riportare il processo alla sua fase primordiale, ripercorrendo la lunga trafila che rappresenta lo spartiacque fra la fase delle indagini preliminari e quella del giudizio. I tempi potrebbero quindi allungarsi, con tutte le eventualità del caso.
Rossitto era stato rinviato a giudizio nel novembre 2012 dal gup Pezzino dopo aver trascorso un periodo agli arresti domiciliari su disposizione del gip Rizza. L’ex docente, proprio nelle fasi preliminari al rinvio a giudizio, aveva chiesto il patteggiamento, istanza che però venne respinta dalla Procura. La decisione finale verrà presa il prossimo 14 maggio. A mancare oggi agli atti, come spiegato in aula dal giudice Fichera, era la trascrizione della precedente udienza, la stessa in cui gli avvocati Attilio Floresta e Angelo Pennisi, difensori di Rossitto avanzarono le eccezioni sulle mancate notifiche. La riserva relativa alla modifica del capo d’imputazione, avanzata dall’avvocato Zappullà, verrà sciolta anche per l’altro imputato del processo, l’impiegato amministrativo della facoltà di Scienze Politiche Francesco Pergola, accusato di concorso in falso materiale in atti pubblici.
Da valutare anche i tempi della prescrizione. I fatti denunciati dalle due studentesse sono infatti risalenti a due periodi differenti: 2009 per Dominique, che sollevò il caso attraverso le telecamere della trasmissione “Le Iene” e 2005 per Eva, l’altra parte lesa, che aveva denunciato già quattro anni prima le presunte avance dell’allora professore.