"Progettavano attentati" | Tre fermati a Bari - Live Sicilia

“Progettavano attentati” | Tre fermati a Bari

I carabinieri hanno scoperto filmati dell'Ipercoop e dell'aeroporto.

Terrorismo
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BARI – Un decreto di fermo nei confronti di tre cittadini di nazionalità afghana accusati di terrorismo internazionale è stato eseguito a Bari da Carabinieri del Nucleo Investigativo e del Ros. Secondo le indagini coordinate dalla Dda di Bari, i fermati progettavano attentati in Italia e in Inghilterra. Altre due persone (un altro afghano e un pakistano) sono indagate – e sottoposte a fermo – per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

I fermati farebbero parte di una associazione per delinquere con “finalità di terrorismo internazionale, in Italia e all’estero, realizzando anche in Italia (oltre che in Francia, in Belgio) un’associazione criminale, costituente articolazione o comunque una rete di sostegno logistico di una organizzazione eversiva sovranazionale di matrice confessionale, funzionalmente collegata all’organizzazione terroristica internazionale denominata Isis, all’emirato Islamico dell’Afghanistan e di Al Qaeda”.

Gli indagati avrebbero dato infatti – secondo l’accusa – “sostegno a soggetti disponibili a compiere azioni suicide o azioni combattenti nell’ambito di paesi stranieri, ed in particolare in Irak e Afghanistan con modalità di combattimento” nonostante “le peculiari e concrete situazioni fattuali facciano apparire certe ed inevitabili le gravi conseguenze in danno della vita e dell’incolumità fisica della popolazione civile, contribuendo a diffondere nella collettività paura e panico”.

Le indagini sono partite il 16 dicembre scorso quando i Carabinieri sono intervenuti presso l’Ipercoop di Santa Caterina a Bari per la segnalazione di 4 stranieri sospetti. Uno di loro stava facendo un video del centro commerciale con il cellulare. Dall’analisi dei dati contenuti nel suo telefono, poi sequestrato, gli investigatori hanno trovato anche un video dell’area interna dell’aeroporto di Bari-Palese. Foto e video trovati nei cellulari degli indagati “non avendo nessun valore turistico possono essere lette – secondo la Procura di Bari – come sopralluoghi da parte della cellula per compiere attentati”.

Immagini di armi, di militanti talebani, file audio scaricati dal web con preghiere, proseliti e indottrinamenti di matrice islamica radicale, video con tributi ai parenti e amici detenuti nel campo di prigionia di Guantanamo sono solo alcuni dei documenti estrapolati dai telefoni dei fermati. “La cellula terroristica – si legge nel provvedimento di fermo – diffondeva l’ideologia violenta della guerra santa e le tecniche di combattimento (manuali operativi, manuali di fabbricazione di esplosivi) mediante lo strumento di internet. Il cospicuo materiale informatico era in possesso dei prevenuti pronto per essere usato”. C’è poi – si è appreso – una foto a colori che ripropone due immagini in notturna che accostano due luoghi simbolo rispettivamente della cultura islamica e di quella occidentale: la moschea Al-Masjid al-Haram a La Mecca e la Tour Eifell di Parigi. La prima con un contrasto cromatico di base blu, “colore che notoriamente – spiegano gli inquirenti baresi – indica il paradiso e la spiritualità”; la seconda di base viola, “che notoriamente indica morte e lutto”.

Tra le immagini trovate nei telefonini dei fermati ci sono foto e video di Bari, Roma e Londra. Compaiono anche il Circo Massimo e il Colosseo. Secondo la Dda, “l’organizzazione predisponeva, mediante la preventiva ispezione dello stato dei luoghi (anche con documentazione fotografica e video), attentati terroristici presso aeroporti, porti, mezzi delle forze dell’ordine, centri commerciali, alberghi, oltre che altri imprecisati attentati terroristici in Italia e Inghilterra”.

(ANSA)


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