Prometteva aiuto ai migranti| per raggiungere la Germania - Live Sicilia

Prometteva aiuto ai migranti| per raggiungere la Germania

Il 63enne è stato arrestato dai Carabinieri di Palermo insieme a due somali durante un controllo stradale. I tre erano a bordo di una Fiat Stilo insieme a quattro immigrati irregolari. Inoltre sequestrati 8000 euro e diversi cellulari.

Catanese in manette
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CASTELLANA SICULA – Non è stato certo il cedimento dei piloni del viadotto Himera a scoraggiare i trafficanti di esseri umani. Anche loro realizzano rotte alternative per trasportare i migranti che arrivati in Sicilia cercano in tutti i modi di raggiungere il nord Europa. In Sicilia esistono vere e proprie cellule delle organizzazioni transnazionali che si occupano del trasferimento dei profughi.

Un catanese e due somali a bordo di una fiat Stilo con altri 5 stranieri sono stati intercettati dai carabinieri della Stazione di Castellana Sicula durante un posto di blocco sulla SS 643. Il militare ha intimato l’alt e il conducente (non essendoci vie di fuga) non ha potuto far altro che fermarsi. I sette passeggeri sono stati invitati a scendere dall’auto e sono stati identificati: il catanese Sebastiano Longhitano (63 anni) era alla guida, mentre i due somali sono Mohamud Said Mowlid (19 anni) e Abi Ismail Adam (23 anni), il primo risulta residente a Catania e il secondo a Bari. Gli altri quattro (tutti vestiti allo stesso modo) hanno dichiarato di essere somali, ma di non avere i documenti. Dall’abbigliamento identico i carabinieri hanno dedotto che i quattro potessero essere ospiti di un centro di accoglienza. Grazie all’intervento di un mediatore culturale i somali hanno raccontato di essere arrivati in Italia in modo irregolare e che essersi allontanati dal centro d’accoglienza perché il catanese avrebbe promesso di condurli in Germania.

Longhitano, Mohamus Said e Abi Ismail sono stati perquisiti, i tre sono stati trovati in possesso di 8000 mila euro in contanti, numerosi telefoni cellulari (alcuni molto costosi), carte di credito, bancomat e “poste pay”, oltre ad un “generatore di password” di un istituto bancario. Abi Ismail era anche in possesso di alcuni appunti con indicati somme di denaro per centinaia di euro e accanto nomi di persone (probabilmente somali). Inoltre avevava anche una pellicola adesiva riportante la dicitura “QUESTURA DI – Ufficio Immigrazione” con tanto di stemma della Repubblica. A questo punto i tre sono stati arrestati con con l’accusa di favoreggiamento aggravato della permanenza nel territorio dello stato. Le indagini sono ancora in corso per capire il ruolo del catanese nella gerarchia dell’organizzazione criminale dedita al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

 


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