CATANIA – Con molta probabilità, ci penserà la Magistratura a chiarire, definitivamente, come stiano le cose all’interno dell’Asec spa. Alla fine di un’accesa conferenza stampa, nella quale la presidente di Asec Spa, Francesca Garigliano respinge quanto imputatogli nel procedimento di revoca per giusta causa
(firmato da Salvatore Di Giovanni che non avrebbe potuto, scrive nella nota di risposta la presidente, dato che lo stesso sedeva all’interno del cda dell’Asec) dell’incarico di presidente del consiglio di amministrazione dell’azienda, è il consigliere di amministrazione Pierluigi Colletti – destinatario dello stesso procedimento insieme al consigliere Francesco Bizzini – ad affermare la volontà di “agire in sede penale e civile”.
Intanto, però, è la stessa presidente a replicare, punto per punto, a quanto contenuto nel documento di avvio della revoca. “Non mi si contesta nulla – afferma la Garigliano – se non il mancato rinnovo del contratto al Direttore generale”. Già, perché, come scritto da Livesicilia, al centro della questione ci sarebbe proprio lei, Giovanna D’Ippolito, in azienda da decenni, il cui contratto è scaduto il 31 marzo 2018, e che l’avvocato Garigliano non ha rinnovato in assenza di selezione pubblica. “Nella lettera – spiega ancora – si omette di dire che il contratto è illegittimo dal 30 marzo del 2015, perché anche in quell’occasione fu dato incarico senza selezione pubblica”.
La presidente ripercorre, carte alla mano, le tappe che l’hanno portata a non rinnovare un contratto, spiegando come l’amministrazione fosse a conoscenza della situazione. “Quando ci siamo insediati – racconta – ci siamo accorti che in azienda non c’erano dirigenti, eccetto il direttore generale che, oltre a essere direttore generale ad interim era dirigente tecnico amministrativo e ricopriva altri incarichi, come quello di Rup per la vendita di Asec trade. Con queste carte vado dal sindaco, che mi riceve e che comprende la gravità della situazione. Chiedo allora di poter fare una selezione pubblica per i dirigenti: il 25 novembre del 2016 chiedo l’autorizzazione a bandire questi concorsi”.
Resta però la questione del direttore generale, la cui selezione risulterebbe Illegittima, secondo quanto contenuto in un esposto anonimo che, l’11 aprile del 2017, arriva sul tavolo del Capo di Gabinetto. La Garigliano spiega come la questione era stata già segnalata nel 2015 quando venne rinnovato il contratto alla D’Ippolito, nonostante un parere negativo da parte dell’avvocato del Comune, Marco Petino.
A questo punto la Garigliano si rivolge un avvocato di Roma il quale conferma l’illegittimità e che bisogna procedere alla selezione pubblica. “Rescindendo il contratto però avrei messo in ginocchio l’azienda – continua ancora la presidente – e, nel mese di ottobre 2017, d’accordo con quello che era l’avviso del sindaco, convoco un’assemblea dei soci per chiedere l’autorizzazione alla selezione pubblica del Direttore generale, atteso che il contratto vigente sarebbe scaduto il 31 marzo 2018. L’autorizzazione mi viene negata – prosegue – e mi si dice dovrò attendere per essere autorizzata, fino ad approvazione dello statuto”.
Statuto che, però, la Giunta comunale non approva. “L’unico approvato è quello dell’Amt” – precisa la Garigliano, che afferma di aver scritto al direttore generale del Comune, Antonella Liotta, una relazione, il 19 gennaio 2018 e di aver ribadito alla stessa Liotta, il 30 gennaio del 2018, come il contratto il direttore generale non fosse legittimo e che lo fermava anche l’avvocato Petino. A quel punto un nuovo esposto anonimo mescola ulteriormente le carte: si legge che la D’Ippolito, quando prese parte alla selezione pubblica per entrare in Asec, nel 2004, non avesse i requisiti, perché laureata in scienze matematiche, e non nelle discipline richieste dal bando.
“Mi sono rifiutata di prorogare il contratto senza paracadute – conclude la presidente – dato che avevo dei pareri, uno datomi da un avvocato di Roma e uno dell’avvocato del Comune, Mario Petino, che mi sconsigliavano di accedere alla proroga senza selezione pubblica e soprattutto alle attuali condizioni. Risulterebbe – incalza – che il contratto posto in essere con il direttore generale il 30 marzo 2015 senza selezione pubblica, abbia carattere di illegittimità. Ho fatto il mio dovere con spirito di abnegazione, non posso accettare attacchi alla mia persona”.
Una situazione esplosiva, mentre relativamente agli obiettivi strategici dell’azienda, la gara d’ambito in primis, e la vendita di Asec Trade,pare non vi sia traccia . “Se nel primo caso – sottolinea la Garigliano – il ritardo non si può imputare ai dirigenti del Comune, perché la questione è davvero spinosa, nel secondo caso, è necessario l’apporto della pubblica amministrazione, perché nella delibera del 29 settembre del 2017, è stato scritto che Asec Trade dovrà essere venduto al prezzo fissato dall’advisor, che però afferma come il prezzo possa essere migliorato attraverso una serie di correttivi, che deve porre in essere il socio, quindi l’amministrazione”.
Questi alcuni dei motivi che hanno messo in allerta i sindacati che, dopo aver evidenziato il proprio punto di vista in una nota, affermando come “Questa diatriba, che peraltro vede coinvolti anche organi burocratici dello stesso Comune, ci preoccupa e non poco anche in funzione dell’imminente gara d’ambito e delle difficoltà che sta vivendo la trade, nonché per la condizione in cui si trova la struttura aziendale, chiamata a gestire una rete ormai colabrodo”, hanno chiesto un incontro con il sindaco. In caso di mancate risposte sarà sciopero.