Prostituzione e violenza| Rapine nel quartiere a luci rosse - Live Sicilia

Prostituzione e violenza| Rapine nel quartiere a luci rosse

Aggredite e derubate. Nel "regno" delle lucciole una escalation di casi.

PALERMO – Due donne picchiate, altre minacciate e aggredite sulla strada. Nella zona che la notte si trasforma, prostituzione e violenza camminano a braccetto. A dirlo sono gli ultimi episodi registrati dalle forze dell’ordine tra le vie Lincoln, Paolo Balsamo, Rosario Gregorio, corso dei Mille e piazza Giulio Cesare. Un microcosmo in cui “tutto diventa possibile”, secondo i residenti, che in alcuni casi si sono ritrovati a dover lanciare l’allarme.

“A fine luglio, dopo aver sentito delle urla, mi sono affacciato al balcone e ho visto una ragazza per terra – racconta Francesco Alaimo, che abita in via Archirafi -. Ho chiamato subito un’ambulanza, si trattava di una prostituta che era stata probabilmente aggredita”. A finire nel mirino era stata una giovane palermitana, una delle lucciole che ogni sera è possibile notare lungo la strada che scende verso il mare. Cala, Foro Italico, via Lincoln e dintorni, sono “storicamente” al centro del mondo della prostituzione nel capoluogo siciliano, in cui non mancano le bettole in cui avvengono le prestazioni sessuali.

Già in passato, quattro case d’appuntamenti sono state sequestrate nei dintorni: una in via Rosario Gregorio, una in via Ernesto Paci, due proprio in via Lincoln ed erano gestite da cittadine cinesi. E’ soltanto di pochi giorni fa, l’aggressione ai danni di una prostituta palermitana che nel suo appartamento aveva ricevuto un uomo per una prestazione sessuale. In via Paolo Balsamo, in quel caso, è scoppiato il finimondo: urla, minacce, botte e infine la fuga del “cliente”, un marocchino di circa quarant’anni.

I vicini di casa hanno chiamato la polizia: agli agenti, la donna trovata sotto choc e ferita, ha raccontato di essere stata picchiata perché quell’uomo pretendeva una prestazione “extra”. Lei avrebbe reagito, cercando di difendersi. A distanza di ventiquattro ore, un altro episodio di violenza tra le vie del sesso. Un automobilista ha adescato una prostituta vicino alla stazione centrale, l’ha fatta salire in auto, poi l’ha portata nella zona industriale di Brancaccio per appartarsi. Lì ha tentato di strangolarla, poi si è impossessato del suo telefono cellulare e della borsa. La donna, abbandonata per strada e sotto choc in corso dei Mille, è stata notata da alcuni automobilisti che hanno chiamato la polizia. Agli agenti ha raccontato il suo incubo, l’aggressore è stato arrestato poco dopo.

Così come l’uomo finito in manette al Foro Italico, alcuni mesi fa, dopo aver rapinato un’altra prostituta. Dopo l’incontro con la donna, è entrato in azione per farsi consegnare gli stessi soldi con cui l’aveva pagata. L’ha minacciata di morte, poi è fuggito. Ma è finito in manette dopo un breve inseguimento. Episodi che si aggiungono a quelli che ormai da tempo vengono segnalati da chi abita nel quartiere, in cui si sperava, l’ordinanza del Comune cambiasse le cose.

“Lo scorso aprile – dice Maurizio Tirrito, che abita a pochi metri da piazza Giulio Cesare – sono stati annunciati controlli a tutto spiano, ma non abbiamo notato alcun cambiamento. Conviviamo sia con le prostitute che con la presenza di strani soggetti che si recano da loro. E la violenza è sempre dietro l’angolo: spesso la mattina troviamo resti di uova sul marciapiede, vengono lanciate dalle auto. Queste donne vengono non solo sfruttate, ma anche maltrattate”. L’ordinanza, oltre che a scoraggiare i clienti con multe salatissime, punta proprio a strappare alla strada il maggior numero di prostitute: in questi mesi, due donne bloccate dalla polizia municipale, hanno deciso di intraprendere un percorso riabilitativo per cambiare vita.


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