CATANIA – “Se dovessi morire di cancro sarebbe un omicidio”. Spiccava questo slogan stamattina sulle magliette degli abitanti di Codavolpe-Vaccarizzo. I cittadini continuano a lottare senza sosta per difendere la salute delle loro famiglie e del territorio stesso e oggi hanno manifestato nei pressi degli ingressi della discarica di proprietà di Sicula Trasporti; l’iniziativa è stata promossa dal “Comitato per la vivibilità tutela e salute di Codavolpe/Vaccarizzo” in collaborazione con il “Coordinamento no discarica Armicci”.
La manifestazione è stata sostenuta dalla Cgil di Catania. Ha aderito Rifondazione comunista ed è intervenuto, tra gli altri, il consigliere comunale Graziano Bonaccorsi.
Il Comitato chiede la chiusura dei due impianti e punta ad ottenere la bonifica dei terreni inquinati. La Cgil di Catania ha inoltre annunciato di voler chiedere la costituzione di parte civile in caso di processo contro la famiglia proprietaria dell’impianto. Non è mancato un momento di forte commozione quando è stata ricordata la figura di due attivisti del Comitato, stroncati entrambi dal cancro nel giro di pochissimi mesi di distanza.
“Chiederemo alla Procura di Catania di essere ascoltati, abbiamo molte cose da dire. Chiederemo la stessa cosa anche al Ministro per l’ambiente Costa; sarebbe un grande segnale da parte delle istituzioni darci la possibilità di raccontare cosa accade da anni sul nostro territorio. Abbiamo perso del tempo prezioso e confrontarci con la Regione siciliana non è servito a nulla- spiega Salvatore Perricone, portavoce del Comitato-non è dignitoso vivere in un contesto dove il fetore ammorba giornalmente i nostri polmoni, dove ci si deve vergognare di avere una residenza, dove le scuole dei nostri figli sono a pochissima distanza da una discarica che consideriamo a dir poco pericolosa…”
Tra gli interventi, anche quello del segretario generale della Cgil di Catania Giacomo Rota che ha espresso la solidarietà del sindacato agli abitanti della zona: “Da anni la Cgil è accanto ai cittadini che vivono questa incredibile situazione di degrado, rischiando la propria salute. E lo abbiamo fatto a modo nostro: presentando esposti alla magistratura, chiedendo verifiche accurate. Oggi possiamo dirci soddisfatti delle indagini avviate; l’inchiesta “Mazzetta sicula” sulla famiglia Leonardi ha evidenziato la fitta rete di corruzione e interessi legati all’affaire dei rifiuti.
Purtroppo però tutto questo non può bastare se manca una politica dei rifiuti che muova da principi finalmente diversi. Il nuovo rischio incombente è che la discarica Codavolpe accolga altri rifiuti in conseguenza del sequestro dell’altra vicina discarica. Tutto questo per quanto ci riguarda è un trend figlio di una pessima politica regionale portata avanti prima da Lombardo, poi da Crocetta e adesso anche dalla presidenza di Nello Musumeci. La Cgil di Sicilia da anni chiede un cambio di passo al governo regionale che però non arriva. Occorrono di certo impianti pubblici e i rifiuti non possono essere trattati come merce capace di arricchire gli “amici degli amici”.