CATANIA- L’inchiesta della procura di Palermo che ha portato agli arresti domiciliari di Domenico Proto, il re della discarica di Motta S.Anastasia, la più grande della Sicilia orientale, contiene centinaia di pagine di intercettazioni -di cui Livesicilia è in possesso- che svelano quali fossero i reali rapporti tra gli esponenti di primo piano della pubblica amministrazione e della politica e l’imprenditore Domenico Proto.
Dalle intercettazioni emerge che molti di quelli che si battevano contro l’ampliamento della discarica, in realtà erano legati al sistema Proto. E mentre un’intera cittadina scendeva in piazza per contrastare la nascita della nuova mega discarica da 3milioni di metri cubi di monnezza, ai piani alti della burocrazia i giochi erano fatti. Ma il sistema, che macinava centinaia di migliaia di euro ogni giorno con il conferimento dei rifiuti solidi urbani, non sarebbe stato mai blindato senza il ruolo degli amministratori locali, non indagati ma sostanzialmente compiacenti, a ridosso delle elezioni, nei confronti dei gestori della discarica.
Tredici marzo 2012, siamo a un mese dall’inizio della campagna elettorale per le amministrative di Misterbianco. Gianfranco Cannova racconta a Proto di avere registrato una conversazione con l’ex sindaco di Misterbianco Ninella Caruso “che faceva la parte” durante una riunione con consiglieri comunali e deputati regionali sulla discarica e i problemi connessi con l’ampliamento.
Il funzionario regionale relaziona ogni aspetto a Proto, a partire dai presenti: “C’era il Presidente del Consiglio anzi il vice Sindaco, il Sindaco, Zuccarello, Leanza e… Di Guardo, una signora mezza bionda che presumo fosse qualche consigliere, un’altra bruna con gli occhi…”. Proto individua la donna di cui si parla: “E’ quella del comitato”. Presente anche “un ragazzo con gli occhiali…La Piana, La Piana…”.
Dal racconto degli indagati, sembra che i presenti a quell’incontro abbiano assistito a una messa in scena.
A partire dall’intervento di Zuccarello, del Comune di Misterbianco. “Spunta Zuccarello -racconta Cannova- gli chiedono la parola e Zuccarello non può schierarsi apertamente perché nel frattempo di mattina avevamo parlato assieme, che mi aveva chiamato lui, dicendomi che cosa dobbiamo fare qua, le carte etc. etc. e ci dissi, quardi noi leggiamo carte, fino a quando l’ARPA ci dà queste carte dove ci dice che non c’è niente, noi non possiamo fare niente, se l’ARPA a un certo punto cambia e ci dice che c’è inquinamento, ne possiamo prendere atto, però come abbiamo fatto per le altre discariche c’è prima l’ammonizione, poi c’è la diffida, prima di arrivare alla … alla rescissione del decreto ce ne sono centomila strade…”.
Il racconto intercettato prosegue con la descrizione delle varie relazioni dei presenti, a partire dal combattivo candidato sindaco Nino Di Guardo: “Spunta Di Guardo e comincia a fare la sua requisitoria, <ah no perché dobbiamo de… delocalizzare l’intervento>. Dopo spunta Leanza e fa dice ma anche la ditta stessa non la può spostare di oltre cinque chilometri… ma dice non deve essere per forza un’altra alternativa, anche la ditta stessa, non lo può spostare? Spunta Emanuele, dice, guardi queste sono scelte e… politiche della società, noi non possiamo imporre, se la società ci chiede quel sito noi dobbiamo valutare o sì o no, non è che possiamo dire vattene in un altro posto dicendo… perché questa è una valutazione della ditta. Dice sì, però non è possibile, spunta Di Guardo e ci mette pure la sua, ah perché dobbiamo levarlo, dobbiamo fare, la popolazione voi… spunta pure quella del comitato e ci mise pura la sua, spunta e… La Piana la la… questo di qua, questo ragazzino e comincia a dire, ah ma perché Lombardo ci disse di sospendere il provvedimento in attesa di capire come vanno le cose, quindi noi vogliamo capire che significa sospendere, spunta Emanuele scusi lei ha parlato con Lombardo? Glielo chieda a lui, che lo vuole sapere da me?”
PIANO RIFIUTI “FARSA” Proto vuole conoscere i particolari del nuovo Piano rifiuti . “Ce l’ho io Mimmo…”, dice il funzionario regionale. Proto chiede dubbioso: “Ma è al Ministero non è approvato, non è approvato, il Ministero non è non ha approvato ancora sto nuovo piano”.
“Mimmo -risponde Cannova- è stato protocollato qua, se ne sono fottuti, hanno avu… hanno avuto il visto della Corte dei conti e se ne sono fottuti, hanno fatto… e… infatti non è un piano è un programma, l’hanno chiamato programma proprio per scavalcare la cosa del Ministero”.
LE CONFESSIONI DEL SINDACO Ad un certo punto la riunione con il comitato No Discarica si avvia verso la conclusione e i presenti iniziano a parlare a gruppetti. Casualmente il funzionario indagato finisce accanto al sindaco Ninella Caruso, nota per le sue battaglie contro la discarica. “Il Sindaco mi piglia a solo -racconta Cannova- che eravamo soli completamente, mi fa guardi io non ne posso più è da dieci anni che sopporto a tutti, questi sono… li ha chiamati li ha e… sono banditi, sono… e… minchia un altro termine che c’ho registrato, Mimmo, che te lo devo fare sentire, minchia è da morire questa dichiarazione. Ma… è stato registrato benissimo perché avevo il telefono in mano e questa che parlava, che è bassa, minchia parlava all’altezza guarda…e… no, mi deve credere questa è una situazione delle elezioni, appena finiscono le elezioni non c’è più niente, tutti perché sono sciarriati uno con l’altro, vede questi due, La Piana con … li Di Guardo… Sono tutti e due candidati dello stesso partito e si stanno facendo la guerra, ave…e si spaccheranno, tra poco ci sono le elezioni e questi si spaccheranno a morte, quindi, dice, io ritengo che questa sarà l’ultima riunione che noi facciamo, perché ormai ci sono le elezioni e non ci vedremo più, non avremo più possibilità di fare riunioni del genere perché sono tutti così. E mi fa, dice, lo vede? Questi sono tutti soggetti che… e… ora parlano e poi non parlano più, poi ce la posso dire una cosa? Mi fa, ce la posso dire una cosa?Io c’ho la casa sotto la discarica…abitare lì, dice, le giuro che non sento nessuna puzza”.
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