“Forse il progetto interessa ad altri, a noi certamente no. Noi di Grande Sud guardiamo avanti”. Gianfranco Miccichè si mette ancora di traverso all’idea che serpeggia sempre con maggiore insistenza tra i partiti e che potrebbe riportare il centrodestra al perimetro del 2001, quello della maggioranza che sosteneva Totò Cuffaro. Di un possibile patto tra Pdl e Nuovo Polo, infatti, si parla ormai apertamente. Alla faccia delle liti e delle reciproche scomuniche degli ultimi anni. Una sorta di triplice intesa, con Mpa, Pdl e Pid sembra molto attiva sotto traccia in questi giorni. E anche i finiani, che fino a un paio di mesi fa trattavano il Pdl alla stregua dell’aglio per i vampiri (basta ricordare il caso Costa a Palermo), oggi non sembrano escludere più nulla.
In questo quadro, però, Gianfranco Miccichè intende continuare a vestire i panni del guastafeste. All’ipotesi di una grande coalizione di restaurazione del centrodestra, il leader del Grande Sud non crede troppo. “Sì, a qualcuno piacerebbe. Ma sarebbe come dire che le amministrative non ci sono state. E noi invece crediamo che ci siano state eccome, bisogna guardare avanti, non indietro. Non è di queste operazioni di restaurazione che la Sicilia ha bisogno. Noi di Grande Sud – aggiunge a LiveSicilia Miccichè – guardiamo piuttosto con attenzione alle liste civiche e ai partiti orientati come noi a una evoluzione della politica”. Quali? Miccichè non ci gira attorno: “Non si può negare che il partito che ha dimostrato negli ultimi tempi una voglia di evoluzione e di rinnovamento è l’Udc di Gianpiero D’Alia. Senza voler offendere nessun altro, mi pare evidente che stia lì e in Grande Sud la novità politica più dinamica per la Sicilia”.
I piani di grandissimo centrodestra, insomma, per il momento si infrangono proprio sul duo Miccichè-D’Alia. Col secondo che da tempo ha aperto un canale di comunicazione con il Partito democratico. Con il quale, però, il rapporto in vista delle regionali si potrebbe complicare con la discesa in campo di Rosario Crocetta, che ha annunciato la sua candidatura con Beppe Lumia, tra i democratici quello da sempre più “dialogante” con Raffaele Lombardo, in prima fila. Una frammentazione del fronte del centrosinistra, con più candidati in pista, potrebbe fare il gioco del centrodestra e incrementare il valore aggiunto dei voti del Nuovo polo di Raffaele Lombardo, che potrebbe diventare un alleato decisivo per chiunque. E potrebbe quindi allontanare l’intesa con l’Udc che dovrebbe portare D’Alia a Palazzo d’Orleans.
Il vertice di stasare tra Pd e Udc potrebbe essere la prima occasione per parlarne. Per quanto la riunione, in programma alle 19 e 30, avrà come ordine del giorno il confronto sulla mozione di sfiducia al governo Lombardo. Ne parleranno i segretari regionali Giuseppe Lupo e Gianpiero D’Alia e i capigruppo Antonello Cracolici e Giulia Adamo.
Dal canto suo, intanto, il segrerario Giuseppe Lupo lavora a ricompattare il centrosinistra. Oggi ha avuto un incontro con il leader regionale di Idv, Fabio Giambrone, seguito a un faccia a faccia con il leader della Federazione della Sinistra Antonio Marotta. Giambrone pone come “precondizione” al Pd la sfiducia a Lombardo: “Non la voteremo certo perché ce lo dice Idv ma perchè lo ha deciso la nostra direzione – commenta Lupo -. In positivo voglio sottolineare la comune intenzione di rilanciare l’azione del centrosinistra”. Auspicio condiviso da Carlo Vizzini del Partito socialista che chiede un tavolo del centrosinistra.
