PALERMO – La proposta della Regione Sicilia di abolire le province, con la contestuale previsione dei consorzi di comuni, “é certamente una svolta positiva, a condizione naturalmente che questa necessaria riorganizzazione valorizzi le competenze e le professionalità dei tanti lavoratori che svolgono una funzione di servizio per la comunità”. Lo afferma il leader nazionale Cisl, Raffaele Bonanni, intervenendo, così come il segretario della Cisl Sicilia Maurizio Bernava, sul tema della soppressione degli enti intermedi nel contesto di una politica di taglio dei costi della politica e dell’amministrazione pubblica. Bonanni ricorda che “da anni la Cisl sostiene che le province e tutte le società collegate, devono essere abolite, riducendo i costi abnormi e scandalosi della gestione di questi enti che gravano solo sulla collettività”. Ma, prosegue il leader Cisl, “tutto deve avvenire nella massima trasparenza, senza penalizzare i lavoratori. Sopprimere le province non deve significare cancellare i servizi per le imprese e i cittadini”. La riorganizzazione “deve consentire un migliore utilizzo delle persone, attraverso una ricollocazione dei lavoratori che tenga conto dei bisogni delle imprese, del territorio e dei cittadini”. Per questo, la Cisl nazionale assieme a quella siciliana chiedono “l’apertura subito di un tavolo di confronto nell’Isola come in tutte le regioni che intendono abolire le province”.
Bonanni e Bernava apprezzano l'obiettivo della riforma della Regione, ma chiedono garanzie per i lavoratori
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